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Attualità martedì 10 dicembre 2024 ore 08:35

Dimissioni Bani, "Raccolte 8mila firme"

Il Movimento No Base insiste affinché il presidente del Parco faccia un passo indietro: "Inadeguato a ricoprire quel ruolo, ha responsabilità"



PISA — La petizione per richiedere le dimissioni di Lorenzo Bani, attuale presidente del Parco di San Rossore, è arrivata a raccogliere 8mila firme, tra cartacee e online. Lo ha confermato il Movimento No Base, che continua a chiedere un passo indietro.

"Lo abbiamo detto dall’inizio della nostra lotta: chi vuole sacrificare la nostra terra al servizio della guerra, deve prendersi le responsabilità delle proprie scelte - hanno scritto - chi ha proposto di costruire la base nel Parco, con l’abbattimento di migliaia di alberi, deve dimettersi. Sappiamo bene come Bani rappresenti la punta dell’iceberg di una classe politica indirizzata trasversalmente a soffiare sui venti di guerra: un sistema bellico che abbiamo il dovere morale di fermare".

"Il progetto della nuova base militare è emblematico di come si possa passare sulle teste della popolazione, lasciata all’oscuro dei reali progetti della nuova infrastruttura nella totale assenza di trasparenza - hanno proseguito - Bani, a Ottobre 2023, ha firmato il verbale di chiusura del tavolo interistituzionale, impegnandosi a vigilare sull’iter di costruzione della base, salvo poi disattendere completamente questo impegno e non condividendo alcuna informazione con i cittadini e le cittadine".

Inoltre, resta comunque aperta la questione del reattore nucleare nell'area ex Cisam. "Non è noto come sia possibile bonificare quell’area, senza il pericolo di un potenziale disastro ecologico e non è accettabile, come invece sta facendo il presidente Bani, che si consideri come compensazione una bonifica che avrebbe dovuto essere pretesa e completata già da molti anni - hanno aggiunto dal Movimento - è chiaro, quindi, che Bani sia assolutamente inadeguato a ricoprire il ruolo di presidente del Parco".

"Intanto, 8 milioni di euro sono già stati stanziati per affidare la progettazione del primo appalto di un’opera che costerà complessivamente 520 milioni di euro, senza che ci sia uno stralcio di documentazione condivisa e resa pubblica con gli indirizzi basilari della progettazione decisi dal Governo Meloni - hanno concluso - dobbiamo fermare chi porta avanti questa devastante base militare: per questo, il 17 Dicembre dalle 15, in concomitanza con il Consiglio regionale che discute il bilancio, ci sarà un presidio del nostro Movimento No Base a Firenze".


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