Attualità giovedì 21 novembre 2024 ore 10:35
Base militare, "Poca trasparenza dal Ministero"

Da Diritti in Comune la critica di Auletta "mancata pubblicazione di alcuni documenti necessari per l'affidamento degli appalti"
PISA — Nelle ultime settimane è emersa la determina n. 155 del 10 settembre 2024, firmata dal Direttore Generale del Genio Difesa, generale Gambardella, con cui il Ministero della Difesa ha affidato le indagini preliminari e lo studio di fattibilità economica per la realizzazione del primo lotto della nuova sede dei reparti di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri presso il CISAM di Pisa. L’importo previsto per questa fase iniziale è impressionante: 250.810.183,56 euro, una somma pari a un quarto di miliardo di euro per un’infrastruttura militare ritenuta da molti devastante e inutile.
Nonostante il progetto sia stato inserito nella "Procedura aperta ex art. 60 del D.Lgs. 50/2016", pubblicata il 30 giugno 2023, manca sul sito del Ministero della Difesa tutta la documentazione relativa alla nuova base militare pisana. Ciò solleva interrogativi, soprattutto considerando che le informazioni sugli altri progetti inclusi nello stesso accordo quadro sono invece consultabili.
La domanda sorge spontanea: cosa rende così segreto il progetto della nuova base militare di Pisa rispetto alle altre opere?
Per ottenere chiarezza, il 20 novembre è stata inviata una segnalazione al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza del Ministero della Difesa (RPCT), Dario d’Aquino, chiedendo l’integrazione della documentazione mancante relativa al progetto pisano. La richiesta si basa sugli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. n. 50/2016 e dal d.lgs. n. 33/2013, che disciplinano la trasparenza negli appalti pubblici.
Ad oggi, sono già stati impegnati 8,2 milioni di euro per la fase preliminare e di fattibilità tecnico-economica del primo lotto, a cui si aggiungeranno ulteriori risorse per la progettazione definitiva ed esecutiva.
- 6,7 milioni di euro provengono dal capitolo di spesa destinato alle infrastrutture militari.
- 1,5 milioni di euro sono stati destinati alla verifica della progettazione, obbligatoria per legge.
Un altro aspetto critico riguarda l’assenza di informazioni durante i lavori parlamentari. A differenza di altri commissari straordinari che hanno illustrato lo stato dei lavori per le grandi opere, Massimo Sessa, responsabile del progetto pisano, non ha fornito alcuna relazione né un cronoprogramma.
Il Governo, per velocizzare i tempi, ha inserito il progetto nella gara già bandita nel 2023, sostituendo l’intervento per l’“Ammodernamento Comprensorio del Logistico di Torricola” a Roma. Questa mossa ha ulteriormente aumentato il sospetto di manovre poco trasparenti.
La mancanza di chiarezza e la segretezza che circondano il progetto sono al centro della segnalazione presentata da Diritti in Comune insieme al Movimento No Base, che da due anni si oppongono all’infrastruttura.
«Chi governa a livello nazionale, regionale e locale continua a mantenere il segreto su un progetto che avrà un impatto devastante su un’area sensibile come quella del Parco di San Rossore. La nostra richiesta di trasparenza è un ulteriore passo nella battaglia per il diritto all’informazione e per la tutela del territorio.»
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