Politica venerdì 25 luglio 2025 ore 19:30
Femminicidio, città ancora sotto shock

“Non è una tragedia, è un crimine sociale”. Reazioni da istituzioni, sindacati e attiviste dopo la violenta morte di Samantha
PISA — Rabbia, dolore e richiesta di cambiamento. La città di Pisa reagisce con forza al femminicidio di Samantha, la donna uccisa nei giorni scorsi nel quartiere di Sant’Ermete dal compagno, che dopo l’omicidio si è tolto la vita. La vicenda ha suscitato un’ondata di reazioni da parte del mondo politico, istituzionale e sindacale, con parole nette e prese di posizione decise.
L’Unione Sindacale di Base è stata tra le prime realtà a intervenire dopo la fiaccolata in memoria della vittima. “Non è una tragedia. È un crimine sociale. È femminicidio”, ha scritto l’organizzazione in un comunicato. “Le donne continuano a morire per mano di chi dovrebbe amarle, in una società che predica uguaglianza ma alimenta ogni giorno la cultura del possesso, del dominio, della violenza patriarcale”, ha aggiunto. Per USB, questi omicidi “non sono casi isolati, ma l’effetto di un sistema che opprime, sfrutta, violenta, con il volto del patriarcato intrecciato indissolubilmente con quello del capitalismo”.
“Chi parla di sicurezza ma tace sul femminicidio è complice”, ha scritto ancora il sindacato. E ha concluso con parole dure: “Per Samantha, e per tutte. Non ci fermeremo finché ogni donna potrà vivere libera, senza paura, con autodeterminazione e dignità”.
Anche dalla politica sono arrivate parole di condanna e richieste di azione. Alessandra Nardini, assessora regionale toscana, ha scritto: “Ancora una donna che muore ammazzata dal compagno. Ancora un femminicidio che si consuma in famiglia. È successo nel nostro territorio”. Nardini ha sottolineato che “non sono mostri venuti da lontano a mettere a rischio le nostre vite, ma molto spesso gli uomini delle nostre comunità, delle nostre famiglie”. E ha insistito: “Dobbiamo sradicare le dinamiche relazionali squilibrate con un’adeguata educazione all’affettività e alla parità fin dall’infanzia. La vita di una donna non appartiene a nessuno. Nessun uomo può disporne”.
Un lungo e articolato intervento è arrivato anche dalla Conferenza Donne Democratiche di Pisa. La portavoce Ilaria Fiori ha detto che “ci sono donne che vengono uccise pur avendo più volte denunciato e chiesto aiuto” e ha sottolineato come “altre volte, come nel caso di Samantha, la violenza si consuma nel silenzio delle mura familiari”. Secondo Fiori, “il risultato non cambia: le donne continuano ad essere uccise dagli uomini con cui, nella stragrande maggioranza dei casi, dividono o hanno diviso la loro quotidianità”.
La Conferenza ha definito l’introduzione del reato di femminicidio “un segnale importante”, ma ha aggiunto che “nessun intervento legislativo di inasprimento delle pene ha determinato una riduzione del fenomeno”. Fiori ha parlato di “problema strutturale” legato alla “cultura patriarcale di cui è satura la nostra società”. E ha spiegato che “l’uccisione di Samantha è un omicidio, consumato per mano di un assassino, mosso da ragioni abiette, che non hanno nulla a che vedere con le dinamiche familiari”. Ha infine lanciato un appello: “O affrontiamo il fenomeno della violenza di genere come impegno collettivo dell’intera società, oppure continueremo a contare le vittime”.
Michele Bufalino
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