Giani come Astori

PISA — Una diagnosi che fa tornare alla mente un altro dramma del calcio italiano. Mattia Giani, il giovane calciatore di Ponte a Egola morto lo scorso 14 Aprile durante la partita tra Castelfiorentino United e Lanciotto, sarebbe stato stroncato da una cardiomiopatia aritmogena. La stessa patologia che nel 2018 causò la morte di Davide Astori, allora capitano della Fiorentina.

A dirlo è la consulenza medico-legale disposta dalla Procura di Firenze nell’ambito dell’indagine aperta dopo la tragica scomparsa del 26enne. L’inchiesta, a carico di ignoti, è ancora in corso. Gli accertamenti riguardano l’intera catena di controllo: dalla cartella clinica pregressa agli eventuali segnali trascurati nelle visite mediche, fino al sistema dei soccorsi, che quella domenica ha mostrato tutte le sue lacune.

Come noto, sul campo di Campi Bisenzio non era presente un’ambulanza né un medico in panchina. L’intervento del 118 avvenne solo dopo 17 minuti dalla richiesta, quando Giani, dopo aver perso i sensi al 14° minuto di gioco, era già in condizioni disperate. Il calciatore si era accasciato a terra subito dopo una corsa palla al piede e un tiro. Morì in ospedale poco dopo.

La dinamica ricorda da vicino quella di Astori, che perse la vita nel sonno mentre era in ritiro a Udine. Anche allora si parlò di una patologia cardiaca sottovalutata, nonostante gli esami periodici.

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