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Attualità martedì 07 marzo 2023 ore 19:00

Pisa ha i suoi "Guerrieri di pace", ecco chi sono

Torna il premio “Il Guerriero Pisano”. Il riconoscimento, giunto alla 21esima edizione, sarà assegnato venerdì 10 Marzo. I premiati



PISA — Cecilia e Pascal Biver, Alessandro Carta, Don Luca Casarosa, Eva Ceccarelli,  Massimo Santini, Maria Antonietta Scognamiglio, e poi il Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta e la mensa di Santo Stefano. A loro sarà assegnato il Guerriero Pisano, il riconoscimento giunto alla 21esima edizione, dedicato a pisani, di nascita o adozione, e a enti, cooperative e società che operano sul territorio contribuendo a dare lustro alla Città.  La cerimonia di premiazione si svolgerà venerdì 10 Marzo alle 17 in Sala delle Baleari, a Palazzo Gambacorti. 

Quella di quest'anno, come spiegato dall'assessore alle tradizioni della storia e dell’identità di Pisa, Filippo Bedini il premio è dedicato "Ai Guerrieri di pace e vede premiati alcuni pisani che si sono contraddistinti principalmente per motivi di carattere sociale, scelta che rafforza ulteriormente questo premio. Mi piace inoltre l’abbinamento tra le parole “guerriero”, che di solito fa pensare a qualcosa di negativo, e “pace”. Possiamo infatti sicuramente definire guerriero chi combatte ogni giorno per gli altri, occupandosi dei più deboli e dei più indifesi, aiutando chi soffre; chi assiste i malati negli ospedali, chi combatte contro una disabilità, chi lavora nei pronto soccorso. Sono infatti lavori che a differenza di altri richiedono più coraggio e il coraggio è la caratteristica distintiva del guerriero".

I premiati

Cecilia e Pascal Biver. Cecilia è insegnante, Pascal medico specializzato in pediatria. Volontari fin da giovani hanno creato l’associazione “Dinsi Une Man”(diamoci una mano)che prevede laboratori finalizzati alla valorizzazione delle potenzialità dei disabili.

Alessandro Carta. Vicepresidente cooperativa Il Simbolo di Pisa e Fio.PSD Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora. Presidente cooperativa Alzaia, nata nel 2014. E’ autore del progetto Homeles nato a Pisa nel 1996 rivolto al servizio delle persone senza dimora, finalizzato alla loro accoglienza e integrazione. Via Conte Fazio 40.

Eva Ceccatelli. E’ l’esempio di cosa possono la volontà di accettare la propria fragilità e la forza di non arrendersi alle difficoltà della vita. Dopo una rara malattia alle mani con l’aiuto di tutori è tornata a giocare a pallavolo. Non solo è diventata anche allenatrice della nazionale italiana di sitting volley. Campionessa italiana per 4 anni consecutivi e vice campionessa europea.

Cisom Pisa. Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta. Il Gruppo di Pisa ha attivato nel progetto Homeless un servizio sanitario denominato” Ambulatorio Etico CISOM” dove si erogano gratuitamente prestazioni medico ambulatoriali a persone senza dimora. Altra attività è il recupero dello spreco alimentare con il recupero del cibo invenduto

Mensa Caritas – S. Stefano. La mensa di S. Stefano è attiva tutte le sere nel periodo autunno – invernale dalle 20 alle 21. I numerosi volontari che si alternano nei turni di presenza assicurano non solo un pasto caldo ma anche un clima di accoglienza.

Dott. Massimo Santini. Una vita dedicata al servizio del paziente in situazione di emergenza – urgenza. Autore di pubblicazioni scientifiche in prestigiose riviste del settore e premiato con numerosi riconoscimenti. Ha profuso il suo impegno nella gestione del pronto soccorso in difficili tempi della pandemia da Covid.

Maria Antonietta Scognamiglio. Fin da giovane impegnata per i temi del tessuto sociale è stata fondatrice del coordinamento etico dei Caregivers, di cui è anche presidente, associazione di promozione sociale operante nell’area dei servizi e del sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie. La figura del caregiver è un familiare che occupa un ruolo informale di cura, supporto e vicinanza e che si impegna nelle attività quotidiane di cura della persona.

Monsignore Luca Casarosa. L’impegno di Monsignore Luca Casarosa conosciuto da tutti come Don Luca, che da 40 anni è cappellano dell’ospedale, è veramente una missione ispirata al messaggio di Cristo. La sua vicinanza e le sue parole hanno dato speranza e consolazione a tutti i malati specialmente nel periodo del Covid.


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