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Cultura martedì 14 luglio 2020 ore 17:47
Pisa in era Covid, manifesti per sei foto simbolo

Sono foto che raccontano alcuni tra i più drammatici momenti del lockdown e dell’emergenza coronavirus. Saranno affisse sui muri della città
PISA — Sei grandi fotografie trasformate in manifesti, formato 6x3 metri, raffiguranti alcuni tra i più drammatici momenti del lockdown e dell’emergenza coronavirus saranno affisse sui muri di Pisa. Raccontano le strutture complesse di terapia intensiva, la fatica dei volontari della Croce Rossa, i medici e infermieri nella corsia dell’ospedale, la sanificazione di piazza dei Miracoli, foto che ha fatto il giro del mondo.
L’affissione, in programma dal 16 luglio al prossimo 31 luglio, sarà nelle vie Volta, Battisti (due), piazza Santa Caterina, Cottolengo e Porta a Mare, su proposta dell'associazione Lumen al Comune di Pisa. Per l'assessore alla cultura Pierpaolo Magnani si tratta di immagini simbolo, "Che invitano a non abbassare la guardia".
Sui muri di Pisa saranno affissi gli scatti di professionisti come il fotoreporter di guerra Gabriele Micalizzi, che a Piacenza ha descritto il dottor Luigi Cavanna che è andato a scovare casa per casa i sospetti positivi al Covid-19; la fotografa di Getty Images Laura Lezza, che ha descritto le operazioni di sanificazione davanti alla Torre di Pisa; il fotografo infermiere Paolo Miranda, che durante l’emergenza Covid-19 ha realizzato alcune delle immagini simbolo; il fotografo dell’agenzia Contrasto Francesco Cocco che ha immortalato la terapia intensiva di Modena; Enrico Mattia Del Punta che ha fatto lo scatto alla volontaria della Croce Rossa italiana utilizzato dalla Barilla per il suo spot per celebrare l’Italia che resiste; Francesca Pettinato che ha descritto la solidarietà spontanea nata tra vicini in difesa dei più vulnerabili.
"Lumen - ha spiegato Enrico Mattia Del Punta - è un collettivo composto da sei persone, tutte di Pisa. La nostra filosofia è intendere lo strumento fotografico come un 'lume' per mostrare, illuminare, portare a conoscenza anche di chi in genere non legge i giornali, le storie del nostro tempo. Consideriamo la fotografia e il fotogiornalismo un mezzo comunicativo intramontabile e necessario: questa crisi socio-sanitaria ci ha mostrato quanto questo sia vero".
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