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Attualità lunedì 10 febbraio 2025 ore 15:30

La Scuola Sant'Anna omaggia Giovanni Palatucci

Insieme con la Questura celebrato il questore di Fiume, che salvò 5mila ebrei prima di morire a Dachau. Nuti, "Un esempio di impegno pubblico"



PISA — Un olivo piantato in memoria, un luogo simbolico dove fermarsi a riflettere sul sacrificio di chi ha anteposto la vita degli altri alla propria. La Scuola Superiore Sant’Anna e la Questura di Pisa hanno reso omaggio alla figura di Giovanni Palatucci, l’ultimo questore italiano di Fiume, morto nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945, dopo aver salvato migliaia di ebrei dalla deportazione.

In occasione della ricorrenza, è stata deposta una corona di fiori ai piedi dell’olivo che sorge nel giardino della sede centrale della Scuola Sant’Anna, in suo onore. Un gesto semplice, ma dal forte valore simbolico, che ha visto la partecipazione delle autorità cittadine.

Palatucci, arrestato il 13 settembre 1944 dalle SS tedesche e poi deportato a Dachau, ha pagato con la vita il coraggio di aver aiutato almeno 5mila persone di religione ebraica a sfuggire ai rastrellamenti nazisti. Per il suo eroismo, nel 1990 è stato riconosciuto tra i “Giusti tra le Nazioni”, un onore conferito dallo Yad Vashem di Gerusalemme a chi ha rischiato tutto per salvare vite umane durante la Shoah.

Durante la commemorazione, la rettrice della Scuola Sant’Anna, Sabina Nuti, ha sottolineato come la sua memoria continui a vivere tra le nuove generazioni: “L’olivo che abbiamo piantato in onore di Giovanni Palatucci è diventato un punto di riferimento della nostra comunità. Qui ogni giorno si fermano decine di ragazze e ragazzi che riflettono sulla storia di un uomo che è stato un esempio di impegno pubblico, di sacrificio per gli altri, di valori che devono essere alla base dell’umanità, anche nei periodi più tragici della nostra storia”.

Il questore di Pisa, Raffaele Gargiulo, ha invece voluto ricordare l’esempio di Palatucci come un monito per chi oggi serve le istituzioni: “Di fronte all’esempio di Palatucci, ricordiamo figure istituzionali che si sono prodigate per gli altri, sacrificando il bene supremo della vita. Ritengo che il senso del nostro impegno risieda proprio in questo, fare di tutto per servire al meglio la collettività”. Alla cerimonia erano presenti anche la prefetta di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, e l’assessora ai rapporti con le istituzioni universitarie del Comune di Pisa, Frida Scarpa


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