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            Attualità lunedì 03 novembre 2025 ore 19:30
L'AI al servizio della sicurezza alimentare

Uno studio dell’Istituto di Produzioni Vegetali del Sant’Anna rivela come l’AI e il telerilevamento prevedano le dinamiche di crescita delle piante
PISA — La regione mediterranea, caratterizzata da una grande diversità colturale, è oggi sottoposta a crescenti pressioni dovute a siccità, estremi termici e scarsità di risorse. Una nuova ricerca condotta dal dottorando Wondimagegn Abebe Demissie, e dai professori Luca Sebastiani e Rudy Rossetto dell’Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna evidenzia come l'utilizzo combinato di intelligenza artificiale (AI) e telerilevamento (RS) possa supportare la trasformazione di questo fragile agroecosistema in un modello di resilienza sostenibile.
Pubblicato sulla rivista "European Journal of Agronomy", lo studio ha analizzato sistematicamente 106 lavori scientifici per individuare in che modo i modelli basati su AI e i dati satellitari, in particolare delle missioni Sentinel, MODIS e Landsat, possano prevedere la produttività delle colture e valutare le dinamiche di crescita delle piante con una robustezza senza precedenti. Algoritmi di apprendimento automatico come Random Forest, Support Vector Machines e Neural Networks si sono dimostrati particolarmente efficaci nell’analisi delle immagini satellitari, mentre i più recenti modelli di deep learning mostrano un grande potenziale nell’integrazione dei dati spazio-temporali relativi allo stress delle colture e alla loro fenologia.
Lo studio sottolinea che gli approcci ibridi, che combinano dati provenienti da satelliti, droni e osservazioni in campo, offrono le prospettive più promettenti per un monitoraggio preciso e tempestivo. Tuttavia, gli autori evidenziano anche la necessità di promuovere una maggiore condivisione dei dati, metodi di validazione standardizzati e una più stretta collaborazione tra i Paesi del Mediterraneo, in particolare nelle regioni meno rappresentate del Nord Africa e del Medio Oriente.
Grazie all’integrazione tra scienze agronomiche e data science, l’Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna e i suoi ricercatori si pongono all’avanguardia nello sviluppo di un’agricoltura “climate-smart”, contribuendo così alla sicurezza alimentare globale in un’epoca di rapidi cambiamenti.
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