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Politica mercoledì 24 settembre 2025 ore 19:30

Linea 23, protesta per disabilità escluse

Una Città in Comune denuncia fermate non accessibili per disabili motori. Dopo due mesi nessun passo indietro da parte del Comune di Pisa



PISA — "È discriminazione, non transitorietà". Con queste parole il gruppo consiliare Una Città in Comune torna ad attaccare la gestione della nuova linea 23 del trasporto pubblico locale, istituita dal Comune di Pisa lo scorso Luglio. Alcune fermate della linea – Roma 1, Orto Botanico e Santa Maria 1 – non sarebbero accessibili a persone con disabilità motoria. Eppure si tratta, osservano dal gruppo, proprio dei punti più vicini ai luoghi simbolo della città, dal centro storico alla zona monumentale.

“È passato oltre un mese dalla nostra prima denuncia pubblica” hanno scritto “e il Comune non ha fatto nulla per correggere o rivedere questa scelta. Anzi”. Alla risposta fornita dall’assessore Dringoli durante un question time in consiglio comunale, secondo cui la linea sarebbe “una previsione transitoria” e si attenderanno i dati di utilizzo per valutare eventuali modifiche, i consiglieri ribattono: “Una risposta priva di qualsiasi fondamento, da un punto di vista logico ancor prima che politico. Come si fa a valutare l’uso della linea da parte di persone con disabilità se queste non possono accedervi?”.

Non si è trattato solo di un confronto politico. Il gruppo ha presentato un esposto prima al Garante comunale per le persone con disabilità e successivamente, vista la risposta ritenuta “insufficiente e in ritardo”, al Garante regionale. La posizione del Garante comunale, che ha escluso intenzioni discriminatorie da parte dell’amministrazione e ha ricordato le difficoltà strutturali di una città medievale come Pisa, non è bastata a Una Città in Comune. “La previsione è discriminatoria e contraria alla legge. Sono molte le sentenze che condannano Comuni e aziende di trasporto che hanno adottato comportamenti analoghi” si legge nel documento.

La linea 23, organizzata con mezzi a bassa capienza, è stata definita “un taxi per turisti a spese pubbliche, e sempre che non abbiano disabilità motoria”. Al centro della polemica non ci sono solo le barriere architettoniche ma anche l’idea che il servizio sia pensato senza includere chi ne ha più bisogno. “Muoversi a Pisa in autonomia per una persona con disabilità motoria è tutt’altro che semplice” ha sottolineato ancora il gruppo. "E questa scelta non fa che peggiorare la situazione"

Michele Bufalino
© Riproduzione riservata


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