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"L'ordinanza anti-alcol è troppo penalizzante"

Piazza delle Vettovaglie

Confcommercio e Confesercenti contrarie al divieto di asporto per le bevande alcoliche e anche alla Ztl sui lungarni dalle 19,30



PISA — “Quell'ordinanza è troppo penalizzante per i pubblici esercizi, chiediamo che il sindaco la ritiri o la riveda sul punto della somministrazione”. In una lettera ufficiale Confcommercio Provincia di Pisa scrive a Michele Conti chiedendo il ritiro dell'ordinanza o in subordine la cancellazione del punto 2, dove si vieta la somministrazione di bevande alcoliche, con la sola eccezione del servizio assistito al tavolo e al banco.

Stessa lamentela da Confesercenti Toscana Nord: "Il provvedimento firmato da palazzo Gambacorti penalizza in maniera trasversale - queste le parole di Luigi Micheletti, presidente per l'area pisana -, senza prendere in esame situazioni specifiche come le enoteche e gli esercizi di vicinato che vendono prodotti tipici. Il problema, lo ribadiamo da troppo tempo, è il controllo dell'abusivismo come dimostra il fatto che in queste settimane i molti episodi si sono verificati tutti dopo la chiusura dei locali”.

Con questa discussa ordinanza, lo ricordiamo, il Comune di Pisa vieta ai locali del centro storico, a partire dalle 17: la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche; la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, con la sola eccezione del servizio assistito al tavolo e al banco, all’esterno ed all’interno dei locali di esercizio, con obbligo a carico dei gestori di rimuovere i contenitori utilizzati, al termine della consumazione; la detenzione di contenitori di vetro, ai fini dell’immediato consumo di bevande di qualsiasi tipo.

“Fermo restando la nostra piena condivisione di quelle azioni di contrasto finalizzate a scongiurare degrado, insicurezza, abusivismo e disordine cittadino e considerando che nella battaglia della cosiddetta “malamovida” la tenuta e la valorizzazione dei locali e dei pubblici esercizi rappresentano un autentico ed efficace antidoto a questi fenomeni di degrado - si legge nella lettera firmata dal direttore di Confcommercio, Federico Pieragnoli - l'ordinanza al punto 2 amputa fortemente la possibilità di somministrazione degli esercizi in regola, che subiscono un danno economico pesantissimo, considerando il numero limitato di posti a sedere di cui questi locali dispongono”.

Una limitazione essenziale e decisiva “che grava sui locali pubblici del centro storico e che paradossalmente finisce con alimentare il fiume crescente dello spaccio illegale di alcool, spaccio che crediamo nessuno voglia ulteriormente ingrassare” si legge ancora nella missiva inviata al sindaco, che proprio con le finalità di garantire maggior sicurezza e ordine pubblico, salvaguardando gli interessi fondamentali e quindi la sopravvivenza dei locali in regola chiede “il ritiro dell'ordinanza o la cancellazione dell'articolo 2, ripristinando la piena facoltà di somministrazione ai locali autorizzati, utilizzando allo scopo bicchieri di plastica per contrastare l'eccessiva diffusione di contenitori in vetro”.

Ma nel mirino delle associazioni di categoria c'è anche la Ztl sui lungarni a partire dalle 19,30. La disposizione del Comune, già criticata da Confcommercio, è ora attaccata anche da Confesercenti, secondo cui “questo provvedimento disincentiva l'affluenza in città verso le attività poste all'interno del centro storico, che si trovano penalizzate".

"L'ipotesi di chiudere i lungarni prima delle 22 – ha ricordato il responsabile pubblici esercizi Fiepet Federico Benacquista - era stata messa sul tavolo in un incontro a Maggio tra le associazioni di categoria e l'amministrazione. Noi al contrario di altri avevamo subito espresso perplessità visto che la chiusura non avrebbe portato all’ampliamento degli spazi esterni per i pubblici esercizi trattandosi di Ztl e non di pedonalizzazione. I lungarni sono infatti chiusi al traffico veicolare tradizionale, ma rimane il passaggio di autobus, mezzi di soccorso, taxi e in generale di chi ne ha il permesso. Si tratta quindi di una zona "ibrida", e non di un'area pedonale a pieno regime. Senza considerare che visto la mancanza di parcheggi in quella zona, vengono utilizzati come attraversamento della città". 

"L’amministrazione comunale ci ha spiegato le motivazioni che stanno a monte del suo provvedimento - ha lamentato Benacquista -, motivazioni che difficilmente permetteranno di tornare indietro sull’ordinanza. Visto il carattere sperimentale della chiusura crediamo che un ragionevole compromesso potrebbe individuare le 21 come nuovo orario di chiusura, orario che riteniamo importante per far affluire anziani e le famiglie con bambini in città”.


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