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Politica giovedì 19 settembre 2024 ore 09:30
Martinelli, "Sulla Leopolda è buio totale"

Il capogruppo de La Città delle Persone interviene sulle prospettive di gestione e sull'assenza di un piano economico-finanziario per l'immobile
PISA — "Hanno voluto smantellare con grande fretta l'esperienza della Leopolda e affidare la struttura alla società immobiliare Patrimonio Pisa ma, per ora, il risultato è che è stato tolto uno spazio importante alla città e alle associazioni e sul futuro è buio totale, accertato che non esiste un piano finanziario previsionale".
Va subito al punto Paolo Martinelli, capogruppo in consiglio comunale de La città delle persone che insieme ai Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce, ha presentato due interrogazioni scritte alla Giunta Conti, una per conoscere i nuovi criteri di affidamento e l'altra per chiedere quale sia il piano economico-finanziario su cui si muove l'operazione.
"Sembra che la priorità fosse distruggere più che costruire - ha aggiunto - tanto che le risposte scritte da Bedini che abbiamo ricevuto sono preoccupanti. La Giunta ci ha infatti risposto che, dopo le difficoltà nel garantire la continuità del servizio con un affidamento temporaneo, a oggi stanno lavorando in autonomia a un regolamento sulle condizioni economiche e i criteri di accesso per l'utilizzo degli spazi e che la struttura non sarà utilizzabile almeno fino a Ottobre, in attesa di autorizzazioni tecniche".
"Per quanto riguarda la sostenibilità economica dell'operazione si ammette dunque che non esiste un piano previsionale e che verrà eventualmente valutato, se opportuno, solo al momento del conferimento dell'immobile alla società - ha proseguito - in pratica hanno fatto tabula rasa, affidando temporaneamente la Leopolda alla Pisa Patrimonio senza nessuna pianificazione economica complessiva, senza per altro ottenere l'obiettivo della continuità del servizio di concessione degli spazi alle associazioni, dato che i locali rimangono chiusi da mesi".
Secondo Martinelli l'operazione in atto è puramente politica e non culturale e neppure tesa alla socializzazione. "Zero partecipazione, zero concertazione e un'assoluta tendenza a prendere decisioni solo per obiettivi politici, di cui la città pagherà un conto salatissimo - ha concluso - ne è un esempio anche la decisione di uscire dalla Società della Salute, una follia sconsigliata anche dallo studio commissionato dallo stesso Comune alla Fondazione Zancan, che prevedeva condizioni più onerose e quindi peggiorative dei servizi in caso di uscita. Continueremo a opporci a tutto questo, fuori e dentro il consiglio comunale. È necessario fermare questa gestione spericolata della città".
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