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Attualità lunedì 20 gennaio 2025 ore 08:30

Michele Campanella ai concerti della Normale

Pianista internazionale, porta in scena al Teatro Verdi di Pisa alcuni brani di Beethoven, Schumann e il Mephisto Valzer di Liszt



PISA — Tornano i Concerti della Normale con Michele Campanella, pianista che a 77 anni continua ad essere un punto di riferimento della musica classica italiana. Napoletano, formatosi alla scuola di Vincenzo Vitale, Michele Campanella ha cominciato la sua carriera come pianista virtuoso per poi allargare i suoi orizzonti alla direzione d’orchestra e alla saggistica. La Società “Franz Liszt” di Budapest gli ha conferito il Gran Prix du Disque per tre volte, l’ultima nel 1998 per l'incisione “Franz Liszt – The Great Transcriptions I-II”. Il Ministero della Cultura ungherese gli ha assegnato la medaglia ai “meriti lisztiani”, così come l’American Liszt Society nel 2002.

Artista di temperamento assai versatile, martedì 21 gennaio, alle 21 al Teatro Verdi di Pisa, Campanella porterà un programma con Ludwig van Beethoven (Sonata in do maggiore op.2 n.3), Robert Schumann (Fantasiestücke per pianoforte op.12), Franz Liszt (Mephisto Valzer) che si caratterizza per la grande potenza e capacità di esaltare il virtuosismo del pianista partenopeo.

Per esempio le tre Sonate op. 2 di Ludwig van Beethoven, ultimate tra il 1794 e il 1795, pensate per le accademie (gli odierni recital), si distinguono per il carattere ambizioso e monumentale e sono la pietra miliare dei primi anni della carriera viennese del compositore tedesco. Al 1837 risale la composizione Fantasiestücke, otto pezzi per pianoforte - Pezzi fantastici – ispirati allo scrittore Hoffmann in cui si manifesta la sensibilità prepotentemente romantica di Robert Schumann che qui raggiunge la sua pienezza.

Suggestioni letterarie esercitarono una profonda influenza anche su Franz Liszt e il suo Mephisto Valzer, una delle opere più ardite per pianoforte mai composte, ne è un classico esempio. Scritto tra il 1859 e il 1861 e ispirato al Faust di Nikolaus Lenau (1836), questo pezzo, che si basa sull’episodio in cui Mefistofele, durante una festa in un villaggio, strappa il violino a un musicista e suona una seducente danza diabolica, ha una scrittura pianistica di straordinaria complessità, che solo pochi artisti riescono a riprodurre con la potenza visionaria che volle Liszt.

Il prossimo appuntamento con I Concerti della Normale, la stagione concertistica della Scuola Normale Superiore ideata dal maestro Carlo Boccadoro, è con il violino di Marco Rizzi e il pianoforte di Andrea Lucchesini, martedì 28 gennaio.


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