Molestie in un bagno neutro, monta la polemica

Il fatto è stato denunciato da una studentessa, come riportato da Azione Universitaria e Ziello. Botta e risposta tra Nardini e Vannacci

PISA — Sarebbe stata filmata di nascosto mentre si trovava in bagno, nel Polo A di Ingegneria. Un fatto gravissimo, denunciato da una studentessa universitaria e che, oltre alla rilevanza per la cronaca, ha assunto i contorni sempre più marcati di una polemica politica. Perché la toilette in questione è uno dei bagni neutri inaugurati all'Università di Pisa nel 2022.

Si tratta, in breve, di bagni che non prevedono alcuna distinzione e che sono stati realizzati al fine di garantire uno spazio a chi non si identifica in un genere specifico. Una scelta che fece molto discutere tre anni fa e che, tre anni dopo, torna a essere presa di mira proprio per quanto sarebbe accaduto in uno di essi.

"Una grave responsabilità della sinistra che li ha voluti realizzare, anteponendo la propria follia ideologica volta all’azzeramento della naturale differenze di genere, rispetto alla prevenzione e alla sicurezza - ha commentato l'onorevole Edoardo Ziello, esponente della Lega - un classico della cultura woke nichilista di sinistra che abbiamo già visto attuare nei territori degli Stati Uniti governati dai democratici e adesso, purtroppo, anche in alcune Università italiane dove dilaga la regia progressista".

"Questi bagni non solo rappresentano un’offesa al buonsenso e alla volontà di mettere in sicurezza gli utenti, ma una chiara esposizione per le donne ad atti di questa natura - ha aggiunto - mando la mia personale solidarietà alla studentessa, auspicando che le autorità inquirenti accertino quanto prima i fatti e trovino il responsabile".

Parole simili sono state usate da Azione Universitaria, la formazione politica di stampo universitario di Fratelli d'Italia. "L'episodio rappresenta il secondo caso in pochi mesi - hanno scritto in una nota - complice di ciò, in primis, è la Sinistra Universitaria, che continua a chiedere a gran voce bagni senza distinzione di sesso".

E non è mancato neppure il botta e risposta - già visto durante la campagna elettorale per le regionali - tra Roberto Vannacci, eurodeputato leghista, e Alessandra Nardini, da poco riconfermata assessora regionale. "I bagni genderless inaugurati dall'assessor* Nardin* - ha ironizzato il primo, usando gli asterischi - ecco dove l'ideologia della sinistra si scontra con la realtà".

"Mi ha resa bersaglio fisso delle sue crociate e per me è una medaglia - ha replicato Nardini - alla ragazza vittima di questa azione infame va tutta la mia solidarietà e spero che il colpevole risponda delle sue azioni, ma è agghiacciante che Vannacci e la destra cavalchino la questione per attaccare i diritti e provare a cancellare i progressi conquistati. Secondo loro, le persone queer o trans non dovrebbero avere bagni inclusivi perché non siamo in grado di insegnare ai maschietti a non molestare. Perché questa è la verità: non dobbiamo dividere i bagni, dobbiamo educare al rispetto i nostri ragazzi, magari proprio con quell'educazione affettiva e sessuale che dovrebbe essere obbligatoria in tutte le scuole e, invece, loro e il loro Governo vogliono vietare".

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