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Attualità sabato 26 ottobre 2024 ore 13:00

Mutilazioni genitali, il centro toscano all'Aoup

Approccio multidisciplinare, presa in carico e consultori per dar alimentare il centro di terzo livello presentato da Giani e dalla direttrice Briani



PISA — L'Azienda ospedaliero universitaria pisanacom'era già stato anticipato a Marzo scorso, è diventata il centro di riferimento regionale per la presa in carico delle pazienti con mutilazioni genitali femminili. Ruolo assegnato dalla Regione, che recentemente ha effettuato il riordino della rete clinica regionale in materia.

A presentare le caratteristiche e le funzioni del centro, nell'aula magna storica della Sapienza, sono stati, tra gli altri, il presidente della Toscana Eugenio Giani, gli assessori alla Salute Simone Bezzini e alle Pari opportunità Alessandra Nardini, l'assessora comunale alle Pari opportunità Gabriella Porcaro e, ovviamente, la direttrice generale dell'Aoup Silvia Briani.

Le mutilazioni genitali femminili sono tutte le pratiche di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre alterazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche, come spiegato dall'Oms. Pratiche ancora diffuse in oltre 30 Paesi dell’Africa e in alcuni Paesi dell’Asia e del Medio Oriente, che interessano oggi oltre 200 milioni di donne nel mondo. Anche in Italia il fenomeno è in aumento a causa degli intensi flussi migratori di donne in età fertile. 

In Toscana, rispetto ad altre regioni, nel tempo sono stati attivati protocolli di intervento per la prevenzione, la cura e il collegamento con la rete anti-violenza ed esiste una procedura specifica per la sorveglianza e la negoziazione di alternative per chi rifiuti la pratica imposta.

Con il riordino della rete clinica e l’individuazione del centro di terzo livello a Pisa viene messo collegamento anche tutto il sistema di segnalazione e presa in carico, visto che in ogni Asl ci sono consultori dedicati, con personale e procedure specifiche, anche per inoltrare i casi ai servizi sociali e alla Procura, a seconda delle

I servizi del centro saranno accessibili attraverso vari canali, tra cui consultori territoriali, medici di famiglia, specialisti, garantendo così una rete assistenziale diffusa in tutta la Toscana. I professionisti coinvolti offriranno un percorso integrato multidisciplinare e multi professionale dalla diagnosi, cura e riabilitazione, assicurando una presa in carico totale delle pazienti. Si tratta quindi di un significativo passo avanti nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili e nella promozione della salute e dei diritti delle donne. 


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