Attualità venerdì 25 ottobre 2024 ore 14:30
Open AI e Unipi, "Va introdotta in modo giusto"
Antonio Cisternino, presidente del sistema informatico dell'Ateneo, spiega l'importanza di questo storico accordo per l'ateneo pisano e gli studenti
PISA — L'alleanza tra l'Università di Pisa e OpenAi segna un passaggio storico poiché l'ateneo potrà così contribuire alla rivoluzione dell'intelligenza artificiale. Ne parliamo con Antonio Cisternino, presidente del sistema informatico dell'Università che spiega il valore di questo accordo.
Cisternino, come siete riusciti ad essere stati i primi in Italia a siglare un accordo così importante?
"Ciò che ci ha permesso arrivare prima degli altri è stato riuscire a risolvere alcune criticità burocratiche che, in tempi rapidi, ci hanno fatto arrivare al risultato. Per noi era importante concluderlo prima di settembre in modo tale poi da finalizzare l'accordo con il general manager a New York".
Com'è nata questa collaborazione?
"Nasce da un incontro con la responsabile europea di OpenAi. Ci disse che erano alla ricerca di contatti e partnership sul tema didattico nel mondo universitario. Così abbiamo cercato di entrare nel programma per le Università e di essere tra i primi al mondo a sperimentare come le tecnologie ChatGpt Edu insieme ad altre prestigiose realtà come Harvard e Oxford".
Dovendo spiegare a un profano quale può essere l'approccio pratico a livello educativo, come risponderebbe?
"C'è una riflessione che ha fatto proprio uno dei relatori a New York, l'autore del libro "Co-Intelligence: Living and Working with Ai", Ethan Mollick. Sostanzialmente in tutto il ciclo della formazione chiediamo di scrivere agli studenti perché questa è la sintesi di un processo di analisi e apprendimento di conoscenze che vengono sintetizzate nello scritto. Con l'arrivo delle Ai questo non è più necessariamente vero. C'è bisogno quindi, se n'è dibattuto molto, di capire come rivedere il modo di insegnare e questo non si può risolvere rimuovendo l'intelligenza artificiale dall'equazione".
Perché?
"Sarebbe un po' come passare dal regolo alla calcolatrice e pretendere di non usare la calcolatrice. L'Ai dev'essere introdotta nel modo giusto nel ciclo formativo. Bisogna iniziare a ragionare su come inserirla, non impedendo di usarla. Oggi è impossibile capire se un testo viene generato dall'Ai oppure è scritto da un umano. Di fronte a questo fatto diventa complicato reagire. Di conseguenza c'è molta discussione in merito".
Cosa comporta questo accordo per l'Università e per uno studente universitario?
"Una delle funzioni di questo accordo è darci l'accesso al livello education di Open Ai e prevede che ci vengano fornite in anticipo le risorse che poi vengono date a tutti gli altri. Ad esempio c'è una risorsa chiamata Canvas che non viene concessa se non a livello privilegiato a questo modello. Ci mette inoltre in contatto con chi lavora a questa tecnologia costruendo collaborazioni di ricerca vere e proprie. Avere contatti con chi se ne occupa consente ai ricercatori di avere un canale privilegiato. Avere questa partnership ci consente di avere questo scambio di conoscenza".
Voi d'altronde siete in prima linea con Good-Ai Labs
"Sì, l'Università di Pisa si occupa di intelligenza artificiale dagli anni '80 con grandi risultati. L'obiettivo è quello di migliorare le esperienze di apprendimento per i nostri studenti, ma anche di aprire la strada a una ricerca innovativa guidata dall'intelligenza artificiale. La collaborazione per noi è un grande passo avanti dal grande potenziale".
Michele Bufalino
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