Cronaca venerdì 12 settembre 2025 ore 08:01
Pisa piange il professor Mallegni

È morto a 85 anni il celebre paleoantropologo Francesco Mallegni. I suoi studi cambiarono per sempre la storia di Ugolino e Arrigo VII
PISA — Si è spento ieri mattina all’ospedale di Cisanello, nel reparto di cardiologia, il professor Francesco Mallegni. Aveva 85 anni. Il suo nome è legato a tante scoperte storiche e ricostruzioni scientifiche, ma anche a una lunga carriera accademica all’Università di Pisa e Siena, dove dal 2002 era ordinario di paleoantropologia.
Le sue ricerche hanno riportato alla luce volti, corpi e storie di alcuni grandi personaggi del passato. Tra le più note, quella del Conte Ugolino della Gherardesca, riesumato nella chiesa di San Francesco: fu proprio Mallegni a confutare l’ipotesi di cannibalismo descritta nella Commedia di Dante, dimostrando che morì di inedia insieme ai suoi figli e nipoti. Una verità storica che ha fatto discutere e che ancora oggi viene ricordata come una svolta.
Nel 2013 fu invece la volta dell’imperatore Arrigo VII, sepolto nel Duomo di Pisa. Secondo l’analisi forense, la sua morte fu causata da un’infezione da antrace, curata con arsenico, che si rivelò letale. Anche in questo caso, Mallegni contribuì a riscrivere una pagina importante della storia europea.
La sua attività ha coinvolto anche altre figure illustri: papa Gregorio VII, Andrea Mantegna, Sant’Antonio da Padova, Enrico VII, Vespasiano Gonzaga, Luigi Boccherini, e molti altri. Non meno significativa la ricognizione delle reliquie di San Ranieri, patrono di Pisa, e di altri santi custoditi nel Duomo.
Negli ultimi anni, Mallegni aveva studiato anche i resti di Nicodemo, Gamaliele e Abibone. Si è sempre mostrato convinto sostenitore dell’autenticità della Sacra Sindone, sulla quale ha tenuto numerose conferenze, spesso partecipate da un pubblico vario e curioso. Era capace di rendere comprensibile una materia complessa, senza mai banalizzarla.
Sposato con Laura, scomparsa alcuni anni fa, padre di Gabriele, Arianna e Raffaello, era un uomo di fede e frequentava ogni giorno la chiesa di San Biagio. Chi lo ha conosciuto lo ricorda anche per il suo umorismo e per la sua capacità di dialogo, qualità che hanno contribuito ad avvicinare tanti giovani alla scienza e alla ricerca.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI