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Attualità domenica 03 luglio 2022 ore 13:30
Quasi 400 esperti per la diagnosi dell'amiloidosi

Fondazione Monasterio e Scuola Sant'Anna raccolgono i contributi di studiosi italiani e internazionali. Emdin: "Malattia rara che diventa curabile"
PISA — Un pool di studiosi da tutto il mondo per lo studio della amiloidosi cardiaca da catene leggere. Alla due giorni di Pisa Amyloid 2022, il convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Monasterio e dalla Scuola Superiore Sant'Anna, con l'apporto della Fondazione Menarini, hanno infatti partecipato oltre 70 esperti in presenza e quasi 300 in collegamento da vari Paesi. Uniti dall'obiettivo di approfondire della patologia.
Del resto, proprio i ricercatori di Monasterio e Sant'Anna hanno utilizzato radiofarmaci per identificare l'amiloide nel cuore, mettendo a punto un protocollo di studio che permette l'identificazione di amiloidosi cardiaca da catene leggere. Una novità importante che, di fatto, permette una diagnosi precoce e non invasiva per individuare una patologia che compromette l'elasticità del cuore e la cui diagnosi è spesso difficile.
"Una malattia, definita rara, che oggi, grazie al lavoro della ricerca, diventa diagnosticabile e curabile - ha spiegato il professor Michele Emdin, coordinatore del Centro Health Sciences della Scuola Superiore Sant'Anna e direttore del dipartimento cardiotoracico della Fondazione Monasterio - è stata una due giorni di importantissimo livello, dalla quale usciamo con contributi rilevanti e con una grande partecipazione".
Tra gli interventi, infatti, ve ne sono stati anche di grandi nomi del panorama scientifico italiano, europeo e internazionale: Merlini, Rapezzi, Agostoni, Metra, Merlo, Canepa per l’Italia e, tra gli stranieri, Jacob, Kelley, Coats, Cohen Solal, Dispenzieri, Grogan, Garcia Pavia, Maurer, Coehlo, Fontana, Gillmore.
Il convegno è stato aperto da Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Marco Torre, direttore generale della Fondazione Monasterio e dagli interventi di Andrew Coats, presidente della Hearth Failure Association European Society of Cardiology, Stefano Taddei, direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa e Fabio Recchia, direttore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr.
A conclusione, sono stati premiati i giovani ricercatori che si sono messi in luce con i loro studi: Alberto Aimo, Anna Cantone, Alessio Balletti, Vincenzo Castiglione, Giorgia Panichella, Daniela Tomasoni e Mattia Zampieri.
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