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Attualità sabato 02 novembre 2024 ore 17:19

Sinistra Unita e Italiana contro "Tombolo Dock"

Torna in funzione la banchina a Camp Darby. Anna Più e Luigi Sofia, esponenti dei due partiti, dicono no all'ampliamento della base



PISA — La recente decisione di potenziare la base militare statunitense di Camp Darby e ripristinare la banchina “Tombolo Dock” ha sollevato un’ondata di proteste e preoccupazioni nella comunità pisana e toscana. L'intervento, percepito come un grave passo verso una maggiore militarizzazione del territorio, è ritenuto dannoso e rischioso per il territorio secondo alcune forze politiche. Luigi Sofia, capogruppo di Avs - Sinistra Unita per Pisa, e Anna Più, coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana, esprimono chiaramente la loro contrarietà e lanciano un appello per una mobilitazione contro questo progetto.

"Esprimiamo la nostra più profonda e risoluta contrarietà al potenziamento della base militare statunitense di Camp Darby e al ripristino della banchina “Tombolo Dock”, che porterà a un ulteriore aumento della militarizzazione del nostro territorio, con flussi crescenti di armi e munizioni - dichiarano Sofia e Più -. Questo intervento, completamente distante dagli interessi e dalla volontà delle comunità locali, rappresenta una grave minaccia alla pace e alla sicurezza della nostra città. Siamo una forza politica che si batte per un mondo pacifico e giusto, e vediamo in questa operazione un passo nella direzione opposta".

"Quali armi per quali guerre? La militarizzazione del nostro territorio non risponde alle esigenze dei cittadini, ma si piega a logiche di potere e controllo geopolitico, che ci rendono complici di una spirale di conflitti e tensioni internazionali - proseguono i due esponenti di Sinistra Unita e Sinistra Italiana -. È un arricchimento a favore di chi specula sulla guerra e trae profitto dal mercato delle armi. Chiederemo un intervento immediato da parte dei nostri parlamentari per fare chiarezza su quanto sta accadendo e per garantire una maggiore trasparenza su questa inquietante prospettiva bellica che minaccia di coinvolgere il nostro territorio".  

"Pisa e la Toscana devono essere luoghi di dialogo, cultura e progresso civile, non basi strategiche per operazioni belliche. Per questo, chiediamo alle istituzioni locali e nazionali di fermare immediatamente questo progetto e di aprire un confronto serio e trasparente con la cittadinanza - concludono -. Le decisioni che riguardano la sicurezza e il benessere del territorio devono essere prese con il coinvolgimento dei cittadini, non imposte dall’alto. Continueremo a lottare contro ogni forma di militarizzazione, difendendo il diritto della nostra comunità a vivere in un ambiente libero da logiche di guerra".


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