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Politica domenica 21 agosto 2022 ore 10:30

"Toscana Energia, i Comuni intervengano"

Una Città in Comune si schiera contro il processo di privatizzazione della società: "Ennesima decisione che penalizza lavoratori e utenti"



PISA — "Il silenzio dei soci pubblici, ovvero i Comuni a partire da quello di Pisa, è inaccettabile". Commenta così il gruppo consiliare di Una Città in Comune la situazione di Toscana Energia, società del mercato del gas le cui azioni sono detenute al 49% da alcuni enti locali.

"La privatizzazione di Toscana Energia, contro cui ci siamo battuti in questi anni, sta producendo i temuti effetti negativi sul fronte occupazionale e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici - hanno spiegato - nel corso degli ultimi anni si è assistito infatti a una continua perdita di posti lavoro, dalle 440 unità nel 2018 alle 367 del 2022, cui si aggiungono le 50 unità distaccate nel 2020 ad Italgas, il socio privato di maggioranza".

"La mobilitazione dei sindacati riguarda in particolare la decisione dell'azienda di ridurre il numero dei lavoratori in reperibilità, ovvero quei lavoratori che intervengono in situazioni di pericolo o urgenza - hanno aggiunto - in gioco c’è, anche in questo caso, la questione della sicurezza, dell'efficienza del servizio ma anche dei carichi e dei ritmi di lavoro, che diventerebbero sempre più pesanti".

"Per queste ragioni abbiamo accolto l'appello dei sindacati, richiedendo una loro audizione urgente in seconda commissione di controllo e garanzia. Dopo l’audizione, porteremo la questione in Consiglio comunale - hanno continuato - da sempre siamo stati contrari a questa ennesima privatizzazione di un servizio strategico, portata avanti dal Partito Democratico con l’unico obiettivo di massimizzare i profitti a favore del nuovo socio privato di maggioranza, Italgas".

"Puntualmente, come nel caso di altre operazioni simili, i nodi sono venuti al pettine: a pagarne le conseguenze sono i lavoratori e le lavoratrici da una parte e gli utenti dall’altra - hanno concluso - dal trasporto pubblico locale fino alla distribuzione del gas, il modello liberista sostenuto dal centrosinistra e dal centrodestra, sta provocando solo disastri. È ora di fermarlo e di cambiare rotta".


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