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Attualità mercoledì 16 gennaio 2019 ore 14:48

Verso controllo elettronico del cuore trapiantato

Verso il controllo elettronico del cuore trapiantato: l’integrazione bionica migliorerà la qualità della vita dei pazienti



PISA — Giovedì 17 e venerdì 18 gennaio alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa l’avvio del progetto NeuHeart, finanziato dalla Commissione Europea all’interno del programma Fet (Future and Emerging Technologies). Coinvolti tre Istituti: BioRobotica, Scienze della Vita, Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo). Nel consorzio di ricerca altri cinque partner europei tra istituzioni di ricerca e piccole e medie imprese.

Il progetto Neuheart si pone l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti che hanno ricevuto un trapianto di cuore. Il numero dei trapianti di cuore, effettuati ogni anno in tutto il mondo, è pari a circa 3500. Si tratta di una procedura, il trapianto di cuore, che, ad oggi, è l'ultima risorsa per un numero crescente di pazienti affetti da insufficienza cardiaca allo stadio terminale. La procedura corrente prevede l’espianto del cuore sano senza specifiche azioni sulle fibre nervose che lo innervano e ne controllano diversi parametri fisiologici. A fronte di un incremento significativo dell’aspettativa di vita dei pazienti che ricevono il trapianto di cuore, quindi, l’assenza della connessione nervosa tra cuore trapiantato e organismo del paziente ricevente appare come fonte di complicanze a lungo termine (come, ad esempio, l’assenza di controllo della frequenza cardiaca) che in ultima analisi impattano in maniera negativa sulla qualità della vita.

L’obiettivo di Neuheart è quindi studiare in maniera approfondita la fisiologia nervosa del cuore, valutare nuove procedure chirurgiche che “salvino” le fibre nervose durante l’espianto e sviluppare così un sistema di interfaccia elettronica tra il sistema nervoso autonomo del ricevente e i nervi salvati dell’organo trapiantato, per ripristinare in maniera artificiale la comunicazione nervosa. Di conseguenza, in questo modo, è possibile migliorare la qualità della vita del paziente, in maniera significativa. La messa a punto di questa tecnologia si inserisce pienamente nella scienza emergente della medicina bioelettronica, che si ripromette di affrontare diverse patologie attraverso la modulazione elettrica esterna del sistema nervoso autonomo.


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