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Politica mercoledì 18 marzo 2015 ore 12:33

Pit:"Se mancano i tempi, Rossi dovrebbe revocarlo"

Nicola Nascosti

Il consigliere regionale di Forza Italia Nicola Nascosti interviene sulla questione del Piano di indirizzo il cui voto in aula è stato rimandato



PISA — “Se non ci fossero i tempi per poter approvare il Pit, farebbe bene Rossi a non lasciare il Piano adottato, ma a prendere atto che non ce l'abbiamo fatta e a revocarlo definitivamente”

Il consigliere regionale di Forza Italia Nicola Nascosti interviene sulla questione del Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano paesaggistico il cui voto in aula è stato rimandato a maggioranza alla prossima settimana.

“E' stato deciso di rimandarlo all'ultimo consiglio utile nonostante la Commissione abbia ultimato i lavori e votato un testo definitivo. Resta da capire se il Ministero dei beni culturali sia d'accordo con le modifiche fatte, alcune sostanziali all'attuale Piano che era stato adottato e poi discusso in Commissione e pronto per essere approvato in maniera definitiva. Quindi la prossima settimana occorrerà ripartire dal testo approvato in Commissione, probabilmente ci sarà un emendamento o della maggioranza o della presidenza della Giunta che raccoglierà le indicazioni del Ministero, indicazioni che, visto un po' quello che abbiamo capito, saranno sicuramente più restrittive e penalizzanti rispetto al testo uscito dalla Commissione. Noi siamo dalla parte del lavoro, dell'occupazione, delle imprese che questo Piano rischia di penalizzare”.

Il consigliere entra poi nel dettaglio della tempistica e spiega quelli che saranno i possibili tempi per una eventuale approvazione la prossima settimana.

“Dipende dalla complessità dei lavori – commenta Nascosti - perché noi abbiamo presentato circa 300 emendamenti e ci sono altri emendamenti di altri gruppi in corso d'opera. Credo sarà una discussione approfondita, e se non ci fossero i tempi per poterlo approvare farebbe bene Rossi, non a lasciare questo Piano adottato, ma a prendere atto che non ce l'abbiamo fatta e a revocarlo definitivamente.Sarebbe la soluzione migliore”.

L'osservazione su quanto accaduto oggi si sposta adesso dal punto di vista politico, sulla valutazione di quello che sta avvenendo internamente alla maggioranza del Pd, tra gli equilibri di Giunta e Consiglio.

“Noi abbiamo votato contrario - riprende Nascosti - però riteniamo che quel Piano uscito dalla Commissione sia migliore per quanto riguarda tutto il settore produttivo: agricoltori, cavatori, e tutte le altre categorie interessate. Sicuramente migliore di quello che è entrato. Internamente al Pd credo che il Piano adottato dalla Giunta non sia piaciuto alla sua maggioranza, perché se fosse piaciuto alla sua maggioranza la discussione sarebbe stata lineare e lo avremmo chiuso in tre o quattro riunioni e oggi lo avremmo approvato definitivamente. Quindi c'è probabilmente stato uno scollegamento, un black out o meglio ancora una non condivisione politica fra la maggioranza, l'assessore Marson e il presidente Rossi, perché questa situazione mi par di capire abbia scelto la linea non del suo partito, ma della Marson perché sicuramente quel testo che sta viaggiando insieme a Rossi concordato con Franceschini non è certo un testo migliorativo rispetto al lavoro fatto con la Commissione. Quindi c'è anche un problema di deficit politico”.

Infine la questione si sposta su Roma, e sulla possibilità che il Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano paesaggistico, vedrà o meno l'avallo di Renzi.

“Come fa Renzi ad avallare un Piano – incalza il consigliere Nicola Nascosti - lui che ha fatto una serie di provvedimenti fra cui l'ultimo, il “job acts”, riconosciuto interessante anche dalla nostra parte, che è a favore delle imprese. Per questo, che vada ad avallare un Piano che oggettivamente blocca non tanto, per esempio l'apertura di nuove cave, che potrebbe essere discutibile, ma che blocca l'ampliamento delle cave autorizzate già da anni, la cui autorizzazione era stata data dalla stessa Regione, mi parrebbe strano. Non è che parliamo di cave autorizzate da provvedimenti illegittimi, ma da provvedimenti regionali che hanno ritenuto legittima e opportuna l'autorizzazione. Forse il presidente del consiglio non conosce bene il contenuto del Piano”.  


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