
In un video il momento dell'esplosione di un'auto vicino a Mosca. I media: «Morto un generale russo»

Attualità venerdì 07 marzo 2025 ore 19:00
A rischio le classi di prima elementare

A Mezzana e Pontasserchio gli iscritti sono pochi. Il sindaco: "Siamo in contatto con il provveditore per capire se ci sono margini di recupero"
SAN GIULIANO TERME — "L'istruzione ha un valore fondamentale e territori come quelli del comune di San Giuliano Terme, con un'area molto estesa e distribuita in 21 frazioni, rimangono penalizzati dallo Stato che non tiene di conto questi fattori, comportando il rischio della mancata formazione delle classi prime". È preoccupato il sindaco Matteo Cecchelli, perché le classi prime nelle scuole delle "Mameli" di Mezzana e delle "Mazzini" di Pontasserchio sono a rischio.
I numeri parlano chiaro: a Mezzana sono 14 gli iscritti, un numero ancora insufficiente (ne manca uno), mentre a Pontasserchio sono solo 10 iscritti a fronte di un minimo di 15 necessario per avviare la classe.
Il calo del numero dei bambini residenti è un problema che interessa tutta la provincia di Pisa, mandando in affanno i territori decentrati o meno densamente abitati. Questo, unito alla regolamentazione ministeriale, crea una insidiosa combinazione per cui il personale docente, amministrativo e Ata, viene assegnato agli istituti comprensivi solo in funzione dei numeri delle iscrizioni.
"Negli ultimi anni questi fattori - ha spiegato il sindaco - hanno portato alla chiusura delle scuole d’infanzia di Agnano e Colognole, oltre che alla primaria di Madonna dell'Acqua. La politica governativa, che stanzia il personale esclusivamente in rapporto al numero di iscritti, contrasta fortemente con le esigenze dei cittadini che abitano in territori estesi e diffusi come il nostro, fatto di tante frazioni e località, un problema che colpisce molte altre aree decentrate della provincia".
"Negli anni Settanta l'amministrazione comunale edificò una scuola in ogni frazione, rendendole facilmente accessibili dai bambini a piedi o in bicicletta - ha ricordato - sono passati tanti anni e una involuzione demografica del Paese di cui bisogna tenere conto, ma non è certo così che può dare una risposta esaustiva all'organizzazione del servizio scolastico. Anzi, la aggrava, in quanto porterà inevitabilmente a un allontanamento dei servizi dal cittadino e dunque a una ulteriore e progressiva chiusura di altri plessi con maggiori difficoltà dei cittadini a usufruire del servizio".
Per questo Cecchelli, dopo avere avuto corrispondenze telefoniche e per iscritto con alcuni genitori e in contatto con i dirigenti scolastici, ha attivato un canale con il Provveditore agli studi per un incontro sinergico in tempi rapidi, cercando di capire se ci sono margini per recuperare le classi. "Se vogliamo difendere la scuola pubblica e la sua presenza sui territori, ognuno deve fare la sua parte - ha concluso - in particolare il Governo, che dovrà garantire le risorse per mantenere l’apertura delle scuole tenendo conto della particolarità geografica dei singoli comuni e non solo dei numeri delle iscrizioni".
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI