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Attualità venerdì 18 giugno 2021 ore 15:50

Molina di Quosa come uno "spazio museale"

L'amministrazione comunale impegnata nel sistemare via dei Molini. Già completato il rinnovo dell'illuminazione, previsti arredi storici a tema



SAN GIULIANO TERME — È entrato ormai nel vivo il percorso di riqualificazione di via dei Molini a Molina di Quosa, frazione del lungomonte pisano e che collega la parte "vecchia" del paese, sul monte, a quella "nuova" a valle. "Questo intervento si prefigge di intensificare l'affluenza turistica, culturale e didattica nella zona - hanno sottolineato dall'amministrazione comunale - dando conseguentemente nuovo impulso alle piccole attività commerciali, ricreative e ricettive della frazione. Forte di un investimento complessivo di 50mila euro (40mila dalla Regione Toscana, 10mila dal Comune di San Giuliano Terme), il progetto è stato redatto dal Servizio Ambiente del Comune, che segue anche lo svolgimento dei lavori".

"L'intervento - hanno spiegato la dottoressa agronoma Elena Fantoni e l'architetto Paolo Andreoni del Servizio Ambiente - consiste nella sostituzione e integrazione dell'illuminazione attraverso la fornitura e posa in opera dei corpi illuminanti e dei supporti (bracci a parete e pali). Sui nuovi bracci a parete e pali sono previsti corpi illuminanti "a lanterna". L'illuminazione è integrata da applique con luce direzionale verso i percorsi coperti da volte, archi e solai lignei e anche con proiettori per evidenziare le suggestive nuove aree museali all'aperto in cui saranno posizionati elementi e meccanismi tipici di funzionamento degli storici mulini ad acqua nonché degli arredi (leggii con descrizioni storiche e materiale fotografico) che guideranno e accompagneranno fruitori e turisti in un breve viaggio nella storia della via e della zona". 

"La sostituzione dell'illuminazione a led non sarà responsabile di inquinamento luminoso in quanto è stata scelta una temperatura di colore bianco caldo - hanno aggiunto -, potenze del corpo illuminante basse e con luce diffusa rivolta verso la viabilità e verso i solai di archi e volte. Le volte, gli archi e i solai in legno e mezzane sono soprattutto oggetto di semplice restauro, mantenendo i caratteristici segni dati dal tempo. Un solaio invece, poiché si presenta con travi in ferro e tavelle, è oggetto di un intervento più deciso attraverso la realizzazione di un controsoffitto in legno e laterizio, riportandolo alla originaria vista. Lungo il percorso è presente un fontanello pubblico in rivestimento cementizio che viene modificato attraverso un rivestimento decorativo in pietra reperita in loco".

A oggi è in completamento la prima fase dei lavori, rappresentata dalla nuova illuminazione e dal restauro di archi, solai e volte. A questa prima fase seguirà l'allestimento e la valorizzazione di aree e spazi dedicati a esposizione museale a completamento del progetto. Allo scopo sono già stati individuati alcuni oggetti storici e tipici dei mulini dell'epoca: una ruota da macina in pietra e due presse in ferro reperite in aziende del territorio, che hanno offerto la loro disponibilità. 

La piazza di Molina di Quosa che si affaccia sulla viabilità principale (SS12 dell'Abetone e del Brennero) ospiterà lo spazio espositivo più importante, in cui saranno ubicati la macina in pietra e una pressa in ferro. Lo spazio museale e l'arco storico presente nella piazza saranno illuminati con tecnologia led e corredati di leggii e pannelli riportante materiale iconografico, grafico e testuale che introdurranno e guideranno l'utente nel percorso storico. 

La seconda pressa in ferro troverà spazio in adiacenza dell'arco/volta appena restaurato, spazio che era anticamente riservato all'accesso e all'ispezione della ruota lignea di un vecchio mulino. Nuovi leggii a pavimento e a parete saranno disposti nella piazza e lungo tutto il percorso storico di via dei Molini. Ospiteranno materiale grafico e iconografico che racconterà la storia dei luoghi e delle attività artigianali e produttive che si sono susseguite nel corso del tempo. Salvo imprevisti, i lavori saranno completati entro settembre 2021. 

"Riqualificare via dei Molini è un grande passo verso il recupero turistico e culturale del nostro Lungomonte - hanno commentato la vicesindaca Lucia Scatena e il sindaco Sergio Di Maio -. Ringraziamo la Regione e soprattutto i nostri uffici per il grande lavoro svolto e ancora in corso. Abbiamo creduto molto in questo intervento, motivo per il quale lo abbiamo subito proposto alla Regione in occasione dell'avviso pubblico con cui l'ente voleva promuovere la rigenerazione del tessuto commerciale e urbano dei territori. Un percorso lineare, progettato dal nostro Servizio Ambiente, che non vediamo l'ora di poter presentare alla cittadinanza. Oltre che per i turisti, l'impatto positivo sarà ovviamente anche a beneficio dei residenti di Molina di Quosa".

Cenni storici

La storia di Molina di Quosa, come attesta il nome stesso, è indissolubilmente legata allo sviluppo del sistema idrografico del Monte Pisano. Il particolare fattore idrografico del territorio ha infatti condizionato nel tempo lo sviluppo dei nuclei abitati del Lungomonte come la frazione capoluogo del Comune di San Giuliano Terme e, in proporzione, la stessa Molina di Quosa: non potendosi estendere verso la vallata resa paludosa dalle inondazioni, le strutture urbane si sono sviluppate in una fascia ristretta ai piedi del Monte Pisano. Oltre alla viabilità principale che univa Lucca con Pisa costeggiando il Monte Pisano, di estrema importanza era la viabilità fluviale, strettamente legata all'attività estrattiva delle cave e alle cure termali che si tenevano ai Bagni di San Giuliano. Numerosi i mulini costruiti lungo il Fosso dei Mulini, come quello di Ripafratta edificato dai Medici: affittati a privati, vi si macinava il grano, si fabbricava il famoso "biscotto" usato per l'alimentazione dei marinai in navigazione e si produceva il pane di lusso, o pane "bianco". La concentrazione maggiore di questi opifici si aveva però presso Quosa, che proprio per questo aveva preso il nome di "Le Mulina": una serie di mulini, spesso con l'abitazione del mugnaio, si trovavano lungo il rio che scende dal monte.


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