A Natale Pisa sceglie i sapori locali

Crescono i regali legati all’enogastronomia, ma anche esperienze, benessere e abbigliamento. Confcommercio, "Spesa stabile, si premia il territorio"

PISA — A Pisa, il Natale 2025 è all’insegna del gusto e della tradizione. Secondo Confcommercio, i prodotti enogastronomici e i vini locali sono i doni più scelti dai pisani, confermando una tendenza che unisce il valore affettivo alla qualità del territorio. "A Pisa le tendenze di acquisto per questo Natale premiano soprattutto l’enogastronomia locale e i prodotti tipici, che rappresentano regali sentiti e fortemente legati alla tradizione", ha detto Federico Pieragnoli, direttore generale di Confcommercio Provincia di Pisa.

La rilevazione, in linea con i dati nazionali raccolti da Format Research, evidenzia come il 19,7% dei consumatori italiani abbia optato per doni legati al cibo e al vino. Ma non si ferma qui. "Cresce in modo evidente la richiesta di esperienze da vivere, come eventi, spettacoli, corsi e pacchetti regalo", ha aggiunto Pieragnoli, spiegando che le persone cercano momenti da condividere più che oggetti materiali. Anche in questo caso i dati nazionali confermano: l’11,7% ha scelto regali esperienziali.

Tiene anche l’abbigliamento, con il 13,2% delle preferenze, così come la cura della persona e il benessere, che si attestano al 15,2%. "Non mancano in città regali legati all’abbigliamento, alla cura della persona e agli accessori, che restano tra le categorie più gettonate per amici e familiari", ha sottolineato Pieragnoli.

Quest’anno la quota di italiani che faranno regali sale all’81,5%, in crescita rispetto al 79,9% del 2024, sostenuta anche da tredicesime più corpose. La spesa complessiva prevista nel periodo natalizio si avvicina ai 50 miliardi di euro. "In un momento di consumi ancora prudenti per molte famiglie – ha concluso Pieragnoli – scegliere i negozi di vicinato nel periodo natalizio significa sostenere concretamente l’economia locale, mantenere vive le strade del centro e contrastare il rischio di desertificazione commerciale"

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