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Attualità venerdì 18 ottobre 2024 ore 15:22
Maltempo, disagi anche a Pisa

Strade allagate e svariate segnalazioni. Botta e risposta Trapani-Vouk. La Città Ecologica: "Il problema è il cambiamento climatico"
PISA — Il maltempo ha colpito la Toscana in maniera trasversale e anche a Pisa, nella giornata di ieri, si sono registrati alcuni disagi, anche se di minore impatto rispetto a quanto avvenuto, ad esempio, in Val di Cecina.
Diverse strade però hanno avuto allagamenti. Specialmente in via San Francesco, via Garibaldi, via Cuppari, ma anche in via San Casciani, oltre a Marina di Pisa, via della Spina e via Corridoni e nel quartiere San Marco, trasformatesi, seppur solo per qualche ora, in torrenti d'acqua dovuti alla pioggia. Alcuni corsi d'acqua hanno raggiunto il primo livello di guardia e qualche piccolo torrente è tracimato.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Su Facebook ad esempio il consigliere del Partito Democratico Matteo Trapani, ha pubblicato un video con un breve commento: "No comment. E' così quasi tutta Pisa". Pronta la replica, tra i commenti, anche del consigliere comunale in quota Pisa al Centro e membro della prima commissione consiliare Lorenzo Vouk: "Hai presente la zona dietro il Carrefour? C'era la gente chiusa in palestra perché non poteva uscire, sicuro che sia una mera questione di colore politico? Perché la situazione è identica nel territorio di San Giuliano".
Tra gli interventi anche quelli dell'associazione ambientalista de La Città Ecologica che, con il suo rappresentante, Pierluigi D'Amico, pone l'accento sul cambiamento climatico: "Sono caduti quasi 150mm di pioggia in meno di due ore e di fronte a tali masse d’acqua è difficile evitare allagamenti. E ieri fortunatamente il mare non era “grosso” - dichiara D'Amico -. Le polemiche di basso profilo portate avanti, soprattutto in rete, dagli “ingegneri idraulici” senza titolo ma esperti di tutto, sulle caditoie che basterebbe pulire, sono totalmente inutili e pericolosamente fuorvianti. Il problema è enorme è va innanzitutto riconosciuto per poterlo iniziare ad affrontare. Esso si chiama “cambiamento climatico” e chi non lo vuol riconoscere è meglio che venga invitato a lasciare le leve del governo perché esporrà tutti a sempre peggiori calamità. Occorre una strategia di medio termine per ridurre gli effetti disastrosi del cambiamento climatico. In primo luogo bisogna smettere di impermeabilizzare il suolo e al contrario rinaturalizzare e riforestare tutto quello che è possibile rinaturalizzare. Occorre, seguendo gli esempi già in atto in più parti del mondo, realizzare strutture innovative che, vissute come parchi in situazione normale, possano nell'emergenza essere usate come aree di laminazione delle acque".
Michele Bufalino
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