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Politica giovedì 14 novembre 2024 ore 07:00
Piazza della Pera, "A rischio la socialità"

Il Comune rinnova l'ordinanza di Agosto sulla sicurezza e Sinistra Italiana sottolinea l'impegno per poter vivere liberamente gli spazi pubblici
PISA — "È fastidioso dover tornare così spesso sul tema degli spazi legato alla vita giovanile all’interno della nostra città. La storia e la strada che ha scelto di percorrere questa Giunta è ben chiara fin dall’inizio". Inizia così Andrea Aretini, segretario cittadino Sinistra Italiana Pisa, nel ripercorrere la posizione dell'amministrazione comunale e i valori da difendere.
"Dal 2018 a oggi abbiamo assistito alle ordinanze più variegate, i tentativi maldestri di risolvere un problema di cui non si è mai individuato veramente il nodo - ha aggiunto - la natura della destra nelle città in cui si candida ad amministrare è uguale ovunque: securitaria, nemica della socialità e amica del profitto. Nulla di diverso accade a Pisa".
Poi il 10 Agosto scorso, Edoardo Ziello, deputato della Lega eletto nel collegio uninominale di Pisa, ha presenziato a un incontro con alcuni commercianti di piazza della Pera. "Poco dopo quell’incontro - ha proseguito Aretini - in cui si denunciava un problema apparentemente enorme legato alla sicurezza. A quel punto, il sindaco ha firmato un’ordinanza con la quale vieta l’asporto delle bevande alcoliche, ma alcuni giorni dopo i residenti e le residenti del quartiere fanno un comunicato, in cui svelano il mistero: non c’è alcun problema o nessuna emergenza legata alla sicurezza nella piazza, bensì delle beghe tra commercianti".
"Alcune settimane fa è arrivata una risposta molto netta da parte delle ragazze e dei ragazzi che vivono piazza della Pera ogni settimana - ha concluso - noi vogliamo sostenere quel messaggio, batterci contro l’ennesimo tentativo di danneggiare ulteriormente la socialità di chi vive Pisa. Occuparsi delle giovani e dei giovani di questa città significa anche preoccuparsi di rendere migliore la loro esperienza di socialità, di prendersene cura e favorire l’incontro. Significa ascoltare i bisogni di quella generazione e non criminalizzarli per ordinanza. Noi vogliamo una città diversa, aperta e inclusiva".
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