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Attualità sabato 13 marzo 2021 ore 16:45

Anche in Santa Maria preoccupano le antenne

Una delle antenne sui tetti di via Santa Maria

"E’ regolare la loro installazione?" domandano dl Comitato dei residenti del quartiere, ascoltato quanto detto dal Conti per l'antenna al Cep



PISA — Il Comitato dei residenti di Santa Maria, alla luce la manifestazione di protesta da parte dei residenti del Cep contro l’installazione di una antenna per la telefonia in Via Vecelio e le ammissioni del sindaco Michele Conti (“I residenti francamente hanno ragione: quell’antenna, autorizzata da un percorso squisitamente tecnico, posizionata vicino alle case e accanto all’argine del fiume, lì non ci deve stare”), esprimono oggi forte preoccupazione per le nuove antenne spuntate di recente su alcuni palazzi del loro quartiere.

"Il Comitato di Santa Maria - scrive il presidente, Francesco Pozzi -, nell’esprimere la massima solidarietà ai concittadini del quartiere Cep, condivide i motivi della protesta, ritenendo da sempre che certe tipologie di installazioni dovrebbero essere apposte lontano dai centri urbani. Evidenzia inoltre la situazione a dir poco paradossale che riguarda il proprio quartiere, in merito alla presenza di antenne per la telefonia". 

"Il Comitato - ricorda Pozzi -, tramite il proprio Vicepresidente, avv. Paolo Mioni, ha indirizzato, nel Giugno scorso, una formale comunicazione al Comune di Pisa, nella persona del Sindaco, dott. Michele Conti, e dell’Assessore all’Ambiente, dott. Filippo Bedini, oltre che all’Arpat e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, riferendo la presenza di ben due antenne per la telefonia collocate su due strutture recettive alberghiere poste l’una di fronte all’altra, Hotel Duomo ed Hotel Francesco, che si trovano in Via S. Maria.

A questo due antenne se ne aggiunge un’altra collocata a poca distanza sull'Hotel Cecile, in Via Volta (angolo Via Roma). Pertanto, nel raggio di un chilometro, in pieno centro storico, a pochi passi da Piazza del Duomo, si trovano ben tre antenne per la telefonia riferite a distinti gestori, che preoccupano per gli effetti sulla salute dei cittadini. L’Arpat, nel dare riscontro alla comunicazione del Comitato dei residenti di S. Maria, ha precisato di aver effettuato singole simulazioni, una nel 2016 e le altre due nel 2019, per misurare i campi elettrici delle suddette antenne ed ha ricordato come siano stati eseguiti, su richiesta del Comune, misurazioni all'interno delle abitazioni circostanti, in un’unica occasione nel lontano 2015, quando, di fatto, gli impianti non erano ancora a regime!"

"Il Comitato di Santa Maria - segnala Pozzi - nel proprio esposto ha ricordato la disciplina del Codice delle Telecomunicazioni che prevede la possibilità di “condividere” le stazioni radioelettriche “per tutelare l’ambiente e la salute pubblica”, nell'ottica di ridurre l'inquinamento elettromagnetico; ciò che nel caso specifico non è avvenuto. Il Comitato chiedeva, inoltre, se fossero stati rispettati tutti i passaggi autorizzativi, in particolare i rilievi presso le abitazioni della zona, e se la Soprintendenza potesse esprimere un proprio diniego alle installazioni di tali imponenti antenne, collocate a poche decine di metri da Piazza del Duomo, tutelata dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. L'unico soggetto che ha dato un riscontro, seppur in maniera insoddisfacente, ai legittimi interrogativi posti dai cittadini è stato l'Arpat, mentre nessuna risposta è giunta dal Comune e dalla Soprintendenza. Il Comitato chiede pertanto, preliminarmente al Sindaco, visto il lodevole interesse mostrato da quest’ultimo per i concittadini del Cep, se intenda adottare la medesima condotta anche per la situazione ben più grave che riguarda il quartiere di Santa Maria e se ritenga poi di ordinare, visto che è in suo potere, rilievi presso le abitazioni dei cittadini per valutare l’esposizione di questi ultimi alle onde elettromagnetiche".

"Diversamente, laddove Comune e Soprintendenza dovessero perpetuare il proprio silenzio, i residenti del quartiere S. Maria si troveranno costretti a rivolgersi altrove per vedere tutelata la propria salute ed anche il decoro della città nel tratto più conosciuto, da chi la visita anche semplicemente da turista". Questa la conclusione di Pozzi, ricordando anche che al Cep il sindaco ha preso un impegno concreto con i cittadini di quel quartiere assicurando che dal lunedì successivo avrebbe verificato “attraverso un’indagine interna” se sussistessero o meno le “condizioni per rimuoverla”, evidenziando come, più in generale, sia necessario “accelerare sul piano delle antenne, fermo al 2006, per governare la materia aggiornandolo alle esigenze di oggi nell’interesse dei cittadini”.


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