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Attualità giovedì 23 gennaio 2025 ore 12:30
Aoup e assistenza madri, "tutto fermo dal 2024"

Auletta, "Bando ancora assente, chiediamo spiegazioni pubbliche per questo immobilismo imbarazzante". Nessun passo avanti per il progetto
PISA — Ancora nessun passo avanti per il progetto di assistenza alle madri di bambini nati pretermine, nonostante le promesse fatte dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP) nel giugno 2024. È quanto denuncia Ciccio Auletta, capogruppo di "Diritti in Comune", evidenziando come l’intero anno sia trascorso senza la pubblicazione del bando di coprogettazione per la gestione di una nuova casa alloggio.
“E anche il 2024 è trascorso senza che nulla si sia mosso sul futuro della casa alloggio e del progetto di sostegno alle madri dei bambini e delle bambine nati pretermine. Nonostante impegni e promesse, è tutto fermo”, sottolinea Auletta, ricordando l’importanza di un servizio che per oltre 20 anni è stato garantito dall’associazione Apan.
L’Aoup, durante una seduta della seconda commissione consiliare, aveva annunciato un bando “a costo zero” e il riadattamento di un reparto ospedaliero per ospitare le madri. Tuttavia, la previsione di un’equipe integrata di personale specializzato era stata definita “opzionale” e vincolata ai fondi raccolti nell’ambito della campagna “Io sto con Chiara”.
“Dopo nuove rimostranze, sembrava che la Regione Toscana avesse stanziato 45.000 euro per il finanziamento nel 2024 di casa alloggio e personale. Purtroppo, il 2024 è trascorso e il bando non è stato pubblicato, il servizio non è avviato e alle famiglie dei nati pretermine non è garantito un servizio che per anni è stato importantissimo”, prosegue Auletta.
Dal marzo 2024, tutto ciò che l’associazione ha costruito è stato cancellato, ma non nella memoria delle famiglie. “Per decenni l’ospedale ha potuto contare su una casa alloggio e sulla sua equipe professionale, sulle occasioni di formazione integrata e sulla fornitura di vario materiale in dono. Noi, però, non molliamo”, afferma con decisione Auletta.
“Abbiamo richiesto una nuova audizione in seconda commissione consiliare dell’Azienda Ospedaliera per avere spiegazioni pubbliche di questo immobilismo imbarazzante. Lo facciamo per la necessità che il progetto continui ad esistere e perché il welfare si sta sgretolando. È necessaria un’azione di resistenza collettiva e pubblica, che possa riportare le persone al centro, e con loro, i diritti”.
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