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Attualità martedì 28 ottobre 2025 ore 09:30

Auto elettriche, la rivoluzione arriva dal silicio

Il professore Antonio Bertei del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale

Un nuovo elettrodo aumenta le prestazioni e la durata delle batterie. Nello studio, pubblicato su "Nature Nanotechnology", anche l’Università di Pisa



PISA — Auto elettriche con più autonomia e batterie che durano di più. Un nuovo binomio di potenzialità grazie a un elettrodo al silicio che rende le batterie al litio più potenti, stabili e sostenibili. E' la novità che arriva da uno studio pubblicato sulla rivista "Nature Nanotechnology" guidato dal dottor Xuekun Lu della Queen Mary University of London al quale ha partecipato anche l’Università di Pisa con il professore Antonio Bertei del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.

“Questo risultato – ha spiegato Bertei - apre la strada ad un utilizzo massiccio ed economicamente fattibile del silicio nelle batterie al litio, molto di più di quanto si faccia attualmente. In altre parole, si può aumentare la percentuale di silicio nelle batterie andando così ad aumentare significativamente l’autonomia dei veicoli elettrici, senza compromettere la durata della batteria stessa. La soluzione da noi proposta è affidabile ma è necessario portarla a una scala industriale, con test di durata più estesi, prima di poter essere commercializzata”.

Finora, infatti, l’uso del silicio nelle batterie era stato limitato perché il materiale tende a espandersi durante la ricarica, causando rapida degradazione. Il nuovo design consente invece di contenere queste deformazioni, mantenendo intatta la struttura interna e garantendo stabilità anche dopo numerosi cicli di carica e scarica. “Il silicio può accumulare fino a dieci volte più energia della grafite, ma finora non era stato possibile utilizzarlo in modo stabile – ha aggiunto  – mentre con questa architettura a doppio strato siamo riusciti a superare il limite principale, realizzando un elettrodo ad alte prestazioni e compatibile con i processi industriali”.

Lo studio, durato oltre due anni e mezzo, è stato finanziato da enti britannici come l’Engineering and Physical Sciences Research Council, la Faraday Institution e la Royal Academy of Engineering. L’Ateneo pisano è l’unico partner italiano insieme ad altri centri di eccellenza internazionali fra cui University College London, Università di Oxford, Manchester University, Imperial College London e la Beijing University of Technology.

La scoperta prosegue un percorso di ricerca già avviato da Bertei con il collega Marco Lagnoni, che due anni fa avevano pubblicato su "Nature Communications" uno studio dedicato alla ricarica rapida delle batterie al litio. “I due risultati – ha concluso Bertei – affrontano da prospettive complementari i principali limiti delle auto elettriche: l’autonomia e i tempi di ricarica. Insieme, rappresentano un passo decisivo verso batterie più efficienti, durature e sostenibili”.


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