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Politica venerdì 08 agosto 2025 ore 11:00
Cancelli a San Zeno, Auletta attacca la Giunta

Per il consigliere di Diritti in Comune la chiusura dei loggiati è “propaganda” e “simbolo del fallimento delle politiche della destra”.
PISA — Polemica a Pisa per la decisione della Giunta Conti di installare cancellate “antibivacco” e “antidegrado” ai loggiati della Chiesa di San Zeno. A sollevare la protesta è Ciccio Auletta, consigliere di Diritti in Comune, che parla di “vergogna” e di “simbolo del fallimento della destra”.
“Di fronte alla propria incapacità politica ed amministrativa e alle pesanti responsabilità nei ritardi per il restauro della Chiesa di San Zeno, chiusa ed abbandonata da anni e anni, la Giunta Conti l’unica cosa che sa fare ancora una volta è: interventi di propaganda che non servono assolutamente a nulla”, ha affermato Auletta. “Emblematica è la decisione di apporre delle cancellate per chiudere gli splendidi loggiati di uno dei gioielli della nostra città”.
Il consigliere ricorda come l’edificio, capolavoro del romanico pisano, sia stato negli anni luogo di spettacoli teatrali, mostre, concerti e matrimoni. “Lo si chiude con cancelli rendendolo sempre più inaccessibile e deturpandolo solo perché non si è in grado di affrontare alcune criticità e marginalità sociali presenti in città”, ha aggiunto, sottolineando come non ci siano tempi certi per la riapertura della chiesa.
Auletta inserisce la vicenda in un quadro più ampio di gestione degli spazi pubblici: “È questo il metodo di governo della destra di Conti: tra ordinanze demenziali e cancellate che si moltiplicano dal Giardino Scotto a Corte San Domenico fino ad alcune vie del centro. L’unica strada è la blindatura al posto della cura del bene pubblico”.
Per il consigliere, senza politiche sociali che affrontino le marginalità e con provvedimenti che “espellono le persone più deboli dal centro storico”, si rischia solo di spostare il problema, concentrandolo in aree come quella della stazione. “Si tratta quindi della solita propaganda della destra – ha concluso – che non dà alcuna risposta ai problemi che esistono ma anzi li esaspera, trasformando gli spazi della città in gabbie”
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