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Pisa Sporting Club sabato 27 dicembre 2025 ore 23:25
Corrado, "Dobbiamo stare vicini a Gilardino"

Il direttore generale ha confermato la fiducia al tecnico e guardato avanti. "Testa alta, abbiamo meno punti di quanti ne meriteremmo"
PISA — Al termine di Pisa-Juventus hanno parlato il direttore generale Giovanni Corrado, il tecnico Alberto Gilardino e Arturo Calabresi.
A mettere un punto sulle voci ci pensa Giovanni Corrado, che difende apertamente Gilardino e respinge le ricostruzioni circolate nelle ultime ore. “Gilardino? Ho letto voci, ma mi hanno sorpreso. La sua posizione non è mai stata in dubbio e non lo sarà nemmeno nelle prossime partite. Siamo molto contenti del suo lavoro: dobbiamo stargli ancora più vicino. Il nostro progetto è di lungo periodo, al di là del risultato i ragazzi hanno fatto una grande prestazione: dobbiamo tenere la testa alta, questa squadra ha meno punti di quelli che avremmo meritato. Questa squadra ha meno punti in classifica di quanto meritava. Non siamo fortunati, ma siamo ancora in tempo per andare a prenderceli“.
Poi Corrado entra nel tema mercato, con un concetto preciso: non esistono vincoli “inventati” e la rotta è già segnata, anche se servirà pazienza. “Non dobbiamo fare mercato a saldo zero, questa è un’altra di quelle informazioni non vere che sono circolate su alcuni giornali come anche aver messo in discussione Gilardino. Dobbiamo innanzitutto sapere che questo sarebbe stato il nostro campionato. Con la nostra squadra e con il nostro progetto dobbiamo andare avanti, sia con questa squadra, che sta facendo un ottimo campionato. Il mercato lo abbiamo programmato per tempo, ma sappiamo dove vogliamo intervenire. Ci vorrà il tempo che ci vorrà. Andiamo a casa col rammarico di non aver fatto punti. Noi ci abbiamo messo tanto per conquistare la categoria e stai sicuro che lotteremo fino alla fine. Se noi oggi ci limitassimo a dire che non facciamo i punti e tutto fosse nero queste risposte non le avrete mai. Non tireremo mai i remi in barca. E’ uno scotto che si paga, cercheremo di fare più punti possibili nelle prossime due gare, poi faremo il meglio possibile per migliorare nel girone di ritorno”.
Se il club parla di progetto e di tenuta, Gilardino parla di campo. E lo fa partendo dal punto che fa più male: la classifica. Perché la sensazione è di aver costruito, senza raccogliere. “Avevamo creato i presupposti per segnare, normale che la classifica non sia quella che volevamo. Dobbiamo lavorare quotidianamente, per l’entusiasmo della quotidianità. Questa per noi è linfa che ci permetterà di prepararci per la sfida di Genova. Sono molto fiducioso e sono ancor di più orgoglioso di allenare questi ragazzi, sono convinto che ci basterà poco per andare a prenderci una vittoria o un risultato positivo”.
Il tecnico non nasconde le difficoltà del momento, tra assenze e uomini tirati. Ma evita di usarle come scudo. “Abbiamo avuto tante defezioni, come Meister, anche Buffon e Piccinini hanno stretto i denti. Cuadrado e Stengs che non abbiamo mai avuto, questa è la realtà. Eravamo un po’ corti, ma non è un alibi. Abbiamo fatto delle buone prestazioni contro il Milan, con la Fiorentina con il Parma, il Sassuolo. Se abbiamo questa classifica questo dice la realtà”. E sul rapporto con la società ribadisce: “Sulla fiducia? Parlo quotidianamente sia con Giovanni Corrado che con Davide Vaira, sapevo fin da subito le difficoltà e il tipo di campionato che saremmo andati a fare. Dobbiamo avere fiducia. Dobbiamo andarci a prendere queste vittorie”.
A chiudere, la voce dello spogliatoio. Arturo Calabresi non parla di alibi, ma di segnali. E prova a trasformare la prestazione in benzina per la corsa che resta. “Sono orgoglioso dei miei compagni perché aver creato i presupposti per fare così bene contro una squadra così in salute, così organizzata e così forte ci deve dare la spinta. C’è la consapevolezza di essere sulla strada giusta. Gli aspetti positivi che riusciamo a mettere nelle partite ci devono dare la forza di andare a ricercare quello che manca in termini di punti. Non raccogliamo quanto meriteremmo”.
Il difensore insiste sul tema episodi e sulla necessità di restare compatti. “Gli episodi sono stati decisivi, non dobbiamo però piangerci addosso, dobbiamo avere la forza e la compattezza di una squadra che sta facendo un percorso e sapeva che sarebbe stato difficile con le unghie e con i denti”. E aggiunge un passaggio personale, tra dolore e appartenenza: “Ho giocato con una distorsione e una infiammazione per un mese e mezzo al braccio. Sono qui al quarto anno e ho imparato ad ammirare questa piazza, questo tifo. E’ una tifoseria che quando percepisce l’impegno è con te. E’ la risposta che abbiamo ogni settimana”.
Michele Bufalino
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