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Attualità martedì 24 ottobre 2017 ore 15:27
I vandali spaccano ma tutto torna come prima

Riposizionato il pannello informativo ai Bagni di Nerone che era stato distrutto dai vandali lo scorso autunno. L'area si apre a città e turisti
PISA — Stamani ai Bagni di Nerone è stato rimesso il pannello che spiega la storia del sito archeologico; il pannello era stato deturpato da vandali lo scorso autunno e il Comune di Pisa si è occupato del ripristino. In loco era presente l’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Pisa Andrea Serfogli, la professoressa dell’Università di Pisa Maria Letizia Gualandi che si è occupata della direzione scientifica degli scavi dei Bagni di Nerone e una delegazione del Ctp 6 composta da Emilio Di Donato, Inaco Davini e dalla presidentessa Federica Ciardelli.
“Il Ctp ha cercato di valorizzare fin dall’inizio del mandato il sito archeologico facendo anche tanti eventi – commenta così Federica Ciardelli -; il pannello che è stato rimesso stamani è lo stesso fatto dal Professor Bruni nei primi anni 2000 grazie ad una donazione dei Lions Club Pisa Host”.
L’Assessore Andrea Serfogli aggiunge: “Ringrazio il CTP 6 per questo momento; un intervento molto importante dopo lo scavo didattico fatto quest’estate che ci ha consentito di rivalorizzare questo sito archeologico. Il pannello informativo servirà a dare a cittadini e turisti informazioni sulla storia e sulle vicende archeologiche del sito. Credo che questo pannello sia il primo di tanti che serviranno per dar conto delle cose che sono state e saranno trovate. Oggi inizia il percorso teso a proseguire la campagna di scavi che interesseranno la zona che va dai Bagni di Nerone a San Zeno, dove speriamo di scoprire e in seguito di scavare anche l’Anfiteatro Romano; l’area si allargherà visibilmente e così potremmo dar vita ad un Parco Archeologico Romano”.
Continua quindi la rivalorizzazione dei Bagni di Nerone;quest’estate l’Università di Pisa, attraverso la professoressa Gualandi, ha condotto la prima campagna di scavi archeologici nel sito,in collaborazione con il Comune di Pisa e con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle province di Pisa e Livorno.
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