Politica giovedì 18 settembre 2025 ore 19:00
Il minuto di silenzio per Charlie Kirk divide

L'iniziativa, promossa da Fratelli d'Italia, è stata stigmatizzata dai consiglieri de La Città delle Persone. Sofia, invece, ha abbandonato l'aula
PISA — C'è chi è rimasto in aula, ma si è dissociato, e chi invece è proprio uscito, non volendo partecipare all'iniziativa. Così, il minuto di silenzio in memoria di Charlie Kirk, l'attivista statunitense ucciso nei giorni scorsi durante un evento in Utah, ha diviso il Consiglio comunale di Pisa.
Richiesto dal gruppo di Fratelli d'Italia, al minuto di silenzio hanno partecipato i consiglieri de La Città delle Persone, ovvero Paolo Martinelli, Emilia Lacroce e Gianluca Gionfriddo. Che, successivamente, hanno voluto chiarire la propria posizione. "Siamo rimasti in aula durante il minuto di silenzio solo ed esclusivamente perché consideriamo qualsiasi vita umana come inviolabile. Nessuno deve essere oggetto di violenza o ucciso - hanno spiegato - detto questo, ci dissociamo radicalmente dell'ideologia di odio e discriminazione di cui Kirk è stato megafono e portavoce, un misto di fanatismo religioso, omofobia, razzismo, suprematismo".
"Ci dissociamo anche dal tentativo che la destra sta facendo, anche in Italia, di renderlo un martire e un riferimento - hanno aggiunto - è bene che Kirk non sia riferimento per nessuno, dato che è stato uno dei protagonisti di quella radicalizzazione della politica che dobbiamo fermamente contrastare".
Il consigliere di Sinistra Unita per Pisa, Luigi Sofia, ha invece lasciato l'aula. "Siamo contro la vendetta e siamo contro le armi e contro chi le usa scambiando la violenza per giustizia personale, sempre - ha detto - ma l'Italia non ha bisogno di eroi come Charlie Kirk, il cui terribile assassinio è stato strumentalizzato dalla destra per lanciare una paradossale campagna d’odio contro le opposizioni".
"Chi era Kirk? Un uomo che ha costruito la propria carriera sull’odio e sulle divisioni - ha affermato - il rispetto per le vittime va sempre garantito, ma mai al punto di legittimare messaggi che hanno alimentato suprematismo bianco, sessismo, omolesbobitransfobia e islamofobia. La mia scelta è stata chiara: non confondere il lutto con la celebrazione. Il silenzio che ho scelto di fare oggi non è quello imposto, ma quello libero e consapevole di chi rifiuta di inchinarsi di fronte a un simbolo della violenza ideologica della destra americana e di chi, in Italia, lo ha trasformato in un feticcio politico".
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