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Lavoro venerdì 16 aprile 2021 ore 15:20
Lavoratori Ids al voto, per la Fiom è una farsa

Fim e Uilm, dopo aver siglato un accordo con l'azienda, hanno chiamato al voto i lavoratori. Ma per la Fiom si tratta di un referendum illegittimo
PISA — Prosegue lo scontro fra sindacati sul caso Ids dopo che Fim e Uilm hanno siglato un accordo con l'azienda e chiamato al voto i lavoratori, sebbene la Fiom continui a definire illegittimo tanto l'accordo - che prevede licenziamenti - quanto il referendum. "Come era evidente - così Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom Gruppo Ids -, sindacati minoritari e quindi non rappresentativi dei lavoratori hanno indetto un referendum su una piattaforma digitale senza che le Rsu di Pisa, Napoli e Grottaglie abbiano partecipato e verificato lo svolgimento, senza commissioni elettorali unitarie, senza riscontri, gestito unicamente dai sindacati che hanno firmato l’accordo in deroga alla Legge che blocca i licenziamenti".
"L’art. 21 della Legge 300/70 - ricorda il rappresentante Fiom - riconosce i referendum indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori. Questo formalmente è quindi un referendum di parte, illegittimo, addirittura hanno usato la sigla Rsu senza che abbiano nessuna titolarità a poterlo fare. Esiste una sola Rsu in ogni azienda, un solo membro Rsu non è la Rsu, ci vorrebbe più rispetto per la democrazia ed i lavoratori".
"La democrazia sindacale e legale è l’insieme di regole che governa la vita sindacale nei suoi aspetti organizzativi e funzionali - commenta ancora Braccini -, non è un elastico che si tira a destra e sinistra per legittimare accordi che vanno incontro all’impresa e contro i diritti dei lavoratori. I lavoratori hanno il diritto di non sottostare a nessun ricatto occupazionale, esistono dei diritti indisponibili, che stanno in capo ai lavoratori e che non possono essere messi in discussione da nessuno, proprio da nessuno. La Ids si è dimostrata un’azienda debole, che ha manifestato una subordinazione al presunto acquirente, (che peraltro non si è mai palesato al tavolo) ponendo un ricatto pesante a tutti i lavoratori come condizione per avere un futuro lavorativo".
"Non hanno mai parlato di volontarietà di licenziamenti, ma di voler licenziare 27 persone precise - conclude Braccini -, non solo in deroga al blocco decretato dal Governo, ma anche alla Legge 223 che regola la materia. Continueremo a batterci insieme alle Istituzioni per portare ad un tavolo il nuovo acquirente, per avere un piano industriale, per definire un accordo vero e di garanzia riguardo la salvaguardia di tutte le sedi Ids, dell’occupazione e sul futuro del gruppo".
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