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Politica lunedì 22 agosto 2022 ore 08:30

"Maleodoranze a Calambrone, si faccia qualcosa"

Calambrone
Foto di: Piero Frassi

Una Città in Comune chiede una nuova commissione con Arpat per contrastare il fenomeno nella frazione del litorale: "Nessun intervento in due anni"



PISA — Le maleodoranze che provengono dagli stabilimenti chimici di Stagno investono Calambrone. E, per questo, su denuncia di alcuni cittadini, il gruppo consiliare di Una Città in Comune invita l'amministrazione a intervenire quanto prima.

"Abbiamo chiesto che Arpat, uffici comunali e assessore competente vengano in commissione consiliare a riferire cosa accade a Calambrone - hanno scritto - le maleodoranze distruggono la qualità della vita di chi vive in quelle zone, ma non solo: ci potrebbero forse essere anche impatti sulla salute".

"Già nel passato le cittadine e i cittadini fecero le stesse denunce, già nel passato chiedemmo e ottenemmo di discutere in commissione quanto stava avvenendo - hanno ricordato - nel Marzo 2019 presentammo un'interpellanza in cui chiedevamo delucidazioni sul monitoraggio degli inquinanti e se e come il Comune stesse vigliando sul completamento dei lavori alla raffineria, che avrebbero dovuto eliminare il problema. Più di un anno dopo, in occasione di una prima audizione di Arpat, venimmo a sapere che non c'erano dati certi tranne uno: le maleodoranze erano effettivamente causate dell’area industriale di Stagno e dalle attività condotte dalle navi nel porto di Livorno". 

"Il Comune doveva quindi agire in sinergia con quelli di Livorno e Collesalvetti nei confronti di Regione, Ministero della Transizione ecologica e capitaneria del porto di Livorno, ma anche nei confronti delle imprese che operano a Stagno e che, come evidenziò Arpat, in certi casi non erano collaborative - hanno aggiunto - non solo: si dovevano anche stanziare risorse di bilancio per condurre delle adeguate campagne di monitoraggio".

Dopo due anni, però, Una Città in Comune denuncia la mancanza di qualsiasi intervento. "Non ci stupisce purtroppo quindi che il problema per la cittadinanza sia immutato: è possibile che per avere attenzione la cittadinanza debba arrivare a depositare esposti alle procure? - hanno domandato - noi chiediamo una nuova commissione con la partecipazione di Arpat e degli uffici comunali per verificare cosa avviene e per chiamare al suo ruolo l'amministrazione".

"Ricordiamo che il sindaco è l'autorità sanitaria locale e deve agire per garantire la salute pubblica. Ricordiamo che sulle maleodoranze a San Piero a Grado intervenì immediatamente, anche recandosi nel quartiere e parlando con la cittadinanza - hanno concluso - ci auguriamo quindi che la nostra richiesta venga subito accolta".


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