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Attualità mercoledì 08 gennaio 2025 ore 12:55
Polvere cosmica, una scoperta della Normale

Nell'Universo primordiale, i grani della polvere che permette la nascita delle stelle e la diffusione della loro luce erano più grandi di oggi
PISA — La polvere cosmica, un tempo, era molto più grossa. Lo ha dimostrato un team di ricercatori guidato dal gruppo di Cosmologia della Scuola Normale Superiore e dell'Università di Lubiana, che collaborando con esperti internazionali hanno scoperto come, appunto, la polvere cosmica si sia sviluppata rispetto all'Universo primordiale. Per arrivare a questo risultato, i ricercatori hanno utilizzato i dati del telescopio spaziale James Webb.
La polvere cosmica è composta da minuscole particelle solide ed è una componente fondamentale delle galassie, svolgendo il compito fondamentale di "dar vita" alle stelle, facilitando la formazione di nubi di gas molecolare. Inoltre, assorbe e diffonde i fotoni provenienti dalle stelle, in funzione della loro lunghezza d’onda. Questo processo dipende dalle proprietà della polvere, come la dimensione dei grani e la composizione chimica.
Analizzando i dati del telescopio Webb, relativi a 173 galassie formatesi quando l’Universo aveva "solo" tra 400 milioni e 3 miliardi di anni, i ricercatori hanno scoperto nuove informazioni su come la polvere moduli la luce delle galassie in queste epoche primordiali. "I dati suggeriscono che la polvere nell'Universo primordiale fosse dominata da grani più grandi - ha spiegato Vladan Markov, postdoc della Scuola Normale al momento della ricerca - probabilmente prodotti nei resti di esplosioni di supernova innescate dalla morte di stelle massicce. Con il trascorrere del tempo cosmico, grani più piccoli sono diventati sempre più prevalenti".
Questi risultati, pubblicati su Nature Astronomy, forniscono importanti informazioni sul ciclo di vita della polvere cosmica, sulla sua evoluzione nel corso di miliardi di anni e sul ruolo cruciale delle prime supernovae nell'arricchire l’Universo di polvere.
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