Politica domenica 20 ottobre 2024 ore 19:30
Restauro dell'Acquedotto, "Stop alla tangenziale"
I lavori sul tratto pisano dovrebbero cominciare agli inizi del 2025, ma Auletta incalza: "Il progetto della tangenziale interferisce coi lavori"
PISA — La riqualificazione dell'Acquedotto Mediceo, per la quale il Ministero dei Beni culturali stanziò, nel 2019, ben 3,2 milioni di euro, è alternativa alla realizzazione della tangenziale nord est. Questa è la posizione del capogruppo di Diritti in Comune Ciccio Auletta, che al durante la seduta della terza Commissione consiliare permanente ha chiesto al soprintendente architetto Valerio Tesi aggiornamenti sullo stato di avanzamento del progetto di restauro.
"Abbiamo appreso dal soprintendente che il tratto interessato dai lavori, che dovrebbero cominciare agli inizi del 2025, riguarda il tratto urbano compreso tra piazza delle Gondole e la Fontina - ha puntualizzato Auletta - la commissione, attualmente, sta verificando le 14 offerte che sono state presentate. Dopo 5 anni dal finanziamento si inizia così a intravedere l'inizio di questo primo importante intervento: non si possono non mettere in evidenza, però, i tempi molto lunghi, frutto di un complessivo disinvestimento sulle Soprintendenze, da parte dei Governi che si sono succeduti, con una costante riduzione del personale e dei mezzi per svolgere le attività di queste fondamentali istituzioni".
A fronte di questa novità, Auletta ha così posto anche la questione della tangenziale, che andrebbe a interferire con il progetto. "Il soprintendente Tesi ha risposto che, a oggi, non ha ricevuto alcun documento su tale argomento, specificando però come qualsiasi eventuale progetto dovrà tenere in debita considerazione l’Acquedotto - ha aggiunto - l'audizione ha confermato ancora una volta l’incompatibilità tra il progetto della tangenziale nord est e la salvaguardia dell’Acquedotto Mediceo".
"Occorre una visione nuova del territorio, per salvaguardarne storia, patrimonio culturale e ambientale - ha concluso - per questo rilanciamo la nostra proposta di un Parco agricolo della Piana Pisana, cuore geografico e territoriale della cosiddetta Area Pisana, di cui proprio l’Acquedotto Mediceo restaurato e valorizzato, ne costituirebbe la spina dorsale. Questa visione, alternativa alla tangenziale, andrebbe oltre il restauro ma restituirebbe all’Acquedotto quella funzione di collegamento tra pianura e monte, tra città e campagna, rilanciando così il nostro territorio".
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