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Politica lunedì 07 luglio 2025 ore 16:30

Santa Chiara, "rinnovabili non bastano"

Gli ambientalisti, "bene i pannelli fotovoltaici sui parcheggi del nuovo ospedale, ma coprono solo l’11% del fabbisogno energetico"



PISA — Le buone intenzioni non bastano. È questo, in sintesi, il giudizio dell’associazione La Città Ecologica sul progetto energetico del nuovo ospedale Santa Chiara – Cisanello. L’annuncio di una forte spinta alle fonti rinnovabili, tra fotovoltaico e geotermia, è stato accolto con favore, ma secondo l’associazione il risultato atteso è ancora troppo distante dagli obiettivi di legge e dalle reali necessità ambientali.

“Abbiamo appreso con favore l’annuncio, pubblicato in primis sulla testata specialistica qualenergia.it, che nel progetto del nuovo Santa Chiara – Cisanello si punta a portare le rinnovabili al massimo valore possibile”, hanno scritto. Il riferimento è alla previsione di installare pannelli solari sopra i 4044 posti auto previsti nei parcheggi dell’area, che dovrebbero generare fino a 7 megawatt di potenza.

Un buon inizio, ma non sufficiente. “Il nuovo ospedale, che una volta ultimata la struttura finale raggiungerà 176mila metri quadrati di superficie, avrà un consumo atteso di 17.500 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio). I pannelli fotovoltaici produrranno circa 8750 MWh di energia elettrica all’anno, equivalenti a circa 2000 Tep. Quasi l’11,5%”. Un valore che non basta a garantire l’autosufficienza dell’impianto, anche ipotizzando un contributo ulteriore dalla geotermia, che però non è stato ancora quantificato.

Per avvicinarsi davvero agli standard richiesti, secondo La Città Ecologica “un passo avanti potrebbe essere rendere fotovoltaici tutti i tetti dell’intero nosocomio, completando l’installazione su quelli esistenti e prevedendola per i nuovi edifici”. La legge impone ai nuovi edifici pubblici di coprire almeno il 65% dei consumi con energie rinnovabili, e secondo gli ambientalisti questo obiettivo è ancora lontano.

“Quanto detto dovrebbe chiarire quale impegno richieda muoversi realmente nella direzione della transizione energetica – hanno sottolineato – ma la gravità dell’emergenza climatica ci fa capire anche la sua urgenza”.


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