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Attualità venerdì 18 ottobre 2024 ore 11:00
Università e Regione contro lo spreco alimentare

L’obiettivo del progetto per il recupero delle eccedenze alimentare è individuare possibili soluzioni per migliorare la prevenzione
PISA — Le eccedenze alimentari lungo la filiera agroalimentare in Italia continuano a destare preoccupazione: nel 2023 sono stati sprecati 8,7 milioni di tonnellate di cibo, equivalenti a 146 kg per abitante, con conseguenze economiche e ambientali rilevanti. Per contrastare questa situazione, la Regione Toscana ha siglato a luglio 2024 una convenzione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa. L'accordo è mirato ad analizzare il problema dello spreco alimentare nelle prime fasi della filiera produttiva toscana, con l’obiettivo di individuare soluzioni che migliorino la prevenzione e il recupero degli alimenti ancora consumabili.
Il progetto fa parte del dottorato “Le iniziative relative allo spreco e alle perdite alimentari delle aziende agroalimentari della Regione Toscana e le attività di recupero delle eccedenze alimentari”, svolto dalla dottoranda Giulia Gallo e supervisionato dai professori Alessio Cavicchi e Francesca Galli. Il progetto è finanziato attraverso il PNRR Pubblica Amministrazione. Lo studio prevede una mappatura delle aziende agroalimentari toscane e delle associazioni caritative per identificare i punti critici nella gestione delle eccedenze alimentari e sviluppare soluzioni per migliorare la redistribuzione e la prevenzione dello spreco. L’obiettivo è quello di fornire raccomandazioni per politiche e normative più efficaci, sensibilizzando al contempo le imprese del settore e i cittadini.
L’accordo risponde alla necessità crescente di strategie per ridurre lo spreco alimentare, in un contesto di difficoltà economica per molte famiglie. Secondo i dati della Caritas Toscana, nel 2022 oltre il 13% della popolazione toscana era a rischio di povertà o esclusione sociale. Le Caritas regionali, solo nel 2023, hanno assistito più di 28.000 persone, con un incremento del 20% rispetto al 2019. Anche il Banco Alimentare della Toscana ha visto un aumento delle richieste, sostenendo circa 132.000 persone nel 2022 tramite 554 strutture caritative convenzionate.
“Siamo impegnati da tempo nella lotta allo spreco alimentare – ha spiegato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – La crisi economica ha impoverito molte famiglie, mettendole in difficoltà anche per l'acquisto di cibo. Per combattere questo fenomeno, la Regione Toscana ha già attuato dal 2015 un programma di interventi assieme alla Caritas e all'Associazione Banco alimentare della Toscana, e un nuovo piano di interventi di contrasto alla povertà alimentare. Conoscere le eccedenze, le loro cause e la relativa gestione è diventato particolarmente importante, dunque, visti le normative presenti in ambito di prevenzione di rifiuti e lotta agli sprechi a livello sia europeo, che nazionale e regionale, per muoversi e programmare iniziative di contrasto alla crescita delle povertà e le diseguaglianze. I risultati di questa ricerca potranno darci la possibilità di formulare delle raccomandazioni per politiche e normative da attuare, specificatamente, nella nostra regione”.
Lo spreco alimentare ha anche un impatto ambientale significativo: si stima che in Italia generi circa 0,4 kg di CO2 per persona, un valore superiore alla media europea di 0,36 kg di CO2. Sul piano economico, il costo complessivo dello spreco alimentare in Italia è di 22,8 miliardi di euro all’anno, di cui 17,92 miliardi legati ai consumi domestici, mentre le fasi agricola, industriale e distributiva pesano rispettivamente 2,4 miliardi, 960 milioni e 970 milioni di euro. I risultati saranno diffusi per sensibilizzare aziende e cittadini, con l’obiettivo di formulare raccomandazioni politiche e normative mirate alla riduzione dello spreco alimentare, specificamente in Regione Toscana.
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