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Pisa Sporting Club lunedì 04 agosto 2025 ore 12:30
Stadio, la lettera aperta sugli abbonamenti

Una lettera aperta invita la società a riconsiderare le nuove politiche su abbonamenti e agevolazioni. Intanto sono stati raggiunti i 2000 abbonati
PISA — Una riflessione pacata ma chiara, quella che arriva da Davide Cornolti, tifoso storico nerazzurro, che in una lettera aperta ha deciso di rivolgersi direttamente alla società per esprimere il proprio disagio e quello di una parte consistente della tifoseria di fronte ad alcune scelte legate alla campagna abbonamenti 2025-2026. Nel frattempo la campagna abbonamenti ha già raggiunto le 2000 sottoscrizioni in prelazione.
Cornolti ha spiegato che “una società calcistica, pur perseguendo legittimamente obiettivi di profitto, rappresenta anche – e forse soprattutto – una potente realtà di aggregazione sociale, culturale e ricreativa”. Da qui la preoccupazione per una direzione che rischia di spezzare quel legame tra club e comunità.
Nel dettaglio, l'intervento si concentra su tre nodi principali. Il primo riguarda l'innalzamento dell’età minima per l’accesso alla tariffa ridotta in tribuna, che penalizza fortemente la fascia 65-70 anni, “con aumenti fino al 300% in tribuna superiore e al 212% in tribuna inferiore”.
Il secondo punto è legato all’abolizione dello sconto per le famiglie. “In gradinata, ad esempio, una famiglia composta da due adulti e due figli quindicenni si troverebbe a sostenere un aumento del 150%. Una simile impostazione sembra ignorare il ruolo educativo, sociale e intergenerazionale che lo stadio può – e dovrebbe – rappresentare”.
Infine, viene sottolineato il mancato riconoscimento di agevolazioni per persone con disabilità non già abbonate. Una mancanza che, secondo Cornolti, " va in direzione opposta rispetto allo spirito della Legge 104 e della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità".
Non meno importante è l’incertezza legata ai biglietti singoli. “Al momento non è dato sapere se vi saranno, e in quali modalità, tariffe agevolate per disabili, over, under, nuclei familiari, donne”, ha scritto Cornolti.
“Le agevolazioni non sono – e non devono essere – un gesto caritatevole o ‘di favore’, ma un’espressione concreta di valori ben più profondi: inclusione sociale, pari opportunità, compensazione degli svantaggi e responsabilità collettiva”.
Cornolti ha concluso con un auspicio, “Ci auguriamo che la società voglia rivedere tali scelte e ripristinare politiche più giuste e inclusive, in linea con ciò che dovrebbe rappresentare una squadra di calcio per la sua comunità”.
Michele Bufalino
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