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Attualità mercoledì 15 maggio 2024 ore 07:00
Studenti accampati, l'Università prende posizione

L'Ateneo in una nota spiega nel dettaglio la propria posizione sulla tragica evoluzione della situazione a Rafah e in generale nella Striscia di Gaza
PISA — La mobilitazione con accampata nei giardini di Antichistica, Storia e Filosofia, organizzata dagli Studenti per la Palestina, ha ricevuto la risposta ufficiale dell'Università di Pisa, a cui i manifestanti avevano avanzato alcune richieste.
In una nota, l'Ateneo spiega di condividere la preoccupazione per la tragica evoluzione della situazione a Rafah e in generale nella Striscia di Gaza, e unisce ancora una volta la propria a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, auspicando una soluzione definitiva nel rispetto del diritto internazionale.
L'Ateneo ricorda poi che le istanze presentate in questi giorni dal gruppo di manifestanti sono state ampiamente discusse dal Senato Accademico nella seduta tenutasi il 14 Marzo scorso, in presenza di delegazioni di tutti i gruppi che avevano proposto mozioni su questi temi, mentre specifiche iniziative sono state ulteriormente sviluppate nella riunione del 10 Maggio.
"Ci siamo impegnati - si legge nella nota dall'Ateneo - a promuovere lo sviluppo di collaborazioni con istituzioni scolastiche e universitarie palestinesi, la cui difficile sopravvivenza è ulteriormente messa a rischio dai recenti tragici eventi ed è stato approvato un bando, riservato a studenti palestinesi, finanziato con un fondo ad hoc".
"Abbiamo inoltre deliberato di non aderire a iniziative di boicottaggio, che appaiono in contrasto con la missione dell’Università di promuovere il dialogo e di aprire ponti fra culture diverse - prosegue - ci siamo inoltre impegnati a gestire gli accordi con Università di altri Paesi con la massima trasparenza, ribadendo il rifiuto della guerra come strumento per risolvere le controversie fra i popoli".
"Segnaliamo che gli accordi in vigore con università israeliane non concernono temi militari e neppure tecnologie dual use, e che l’Università di Pisa non ha partecipato all’ultimo bando del Ministero degli Esteri - conclude la nota - l'Ateneo conferma l’apertura a discussioni, manifestazioni e confronti che diano spazio a tutte le opinioni in un dibattito libero e pacifico, che rifugga da ogni forma di violenza e di disumanizzazione dell’altro. Ribadisce che studenti e studentesse di origine israeliana, ebraica, palestinese e di ogni altra etnia o religione sono parte a pieno titolo della comunità universitaria pisana e si impegna a promuovere iniziative volte a creare un ambiente in cui ciascuno si possa sentire al sicuro".
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