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Attualità giovedì 21 novembre 2019 ore 13:30

Tre asili dal Comune allo Stato, genitori contrari

Le scuole dell'infanzia, nidi e materne, verso una possibile statalizzazione. Dopo le opposizioni e i sindacati insorgono anche le opposizioni



PISA — Il gruppo dei genitori delle scuole dell'infanzia comunali di Pisa è intervenuto per criticare fortemente la possibile statalizzazione di tre scuole d'infanzia attualmente comunali.

"Lo abbiamo saputo solo sabato scorso tramite la denuncia di alcune forze politiche, ma la notizia è ormai certa: lo scorso 18 ottobre il Comune di Pisa ha avviato la procedura di dismissione delle tre scuole d'infanzia comunali Agazzi (i Passi), Calandrini (S. Martino) e Montessori (CEP), facendo approvare dalla Conferenza dei comuni della zona pisana - a maggioranza - la richiesta di statalizzazione

Nelle prossime settimane, si dovranno pronunciare sulla richiesta la Provincia di Pisa, la Regione Toscana e il Ministero della pubblica istruzione.

Siamo dunque arrivati ad uno snodo cruciale di una vicenda che si trascina da circa un anno. A gennaio 2019, infatti, i genitori scoprirono che la Giunta, senza alcun preavviso, aveva deciso di sopprimere una sezione della scuola "Agazzi", in vista della sua dismissione. Poi, tra silenzi e omissioni, si scoprì che il progetto della Giunta riguardava tutte le tre scuole dell’infanzia comunali di Pisa, e non solo la scuola "Agazzi". 

Ora la procedura è stata avviata e nelle prossime settimane si deciderà tutta la vicenda, in un senso o nell'altro. 

Come genitori dei bambini e delle bambine attualmente iscritti alle scuole comunali di Pisa, esprimiamo ancora una volta tutta la nostra preoccupazione, e la nostra contrarietà, nei confronti della decisione di cancellare definitivamente una pagina tra le più nobili della storia della nostra città

Le scuole d'infanzia comunali hanno rappresentato un’eccellenza riconosciuta da tutti per la qualità del servizio offerto, l'innovatività della proposta pedagogica (in collegamento con quella dei nidi comunali), la preparazione delle insegnanti. Possono testimoniarlo migliaia di cittadini
pisani, che hanno cominciato il proprio percorso di formazione proprio negli asili nido e nelle scuole d'infanzia del Comune.

Inoltre, ci sono decine di bambini e bambine che vanno tutelati e protetti, i nostri figli, che già da ora subiscono un ingiustificato e grave disagio. Siamo molto preoccupati per l'evidente discriminazione di cui saranno purtroppo vittime. 

Come saranno garantite il prossimo anno l'efficienza delle strutture, la disponibilità e il turnover del personale, la progettualità didattica?

L'esito di questa vicenda, però, non è affatto scontato, perché ci sono alcuni aspetti che non dipendono dalla volontà della Giunta pisana, ma da altre istituzioni (Provincia, Regione, Ministero), che devono decidere se accogliere o meno la richiesta proveniente dal comune di Pisa. E se la richiesta non dovesse essere accolta cosa accadrà? Quale futuro ci sarà per le scuole comunali? E cosa dovranno attendersi le lavoratrici, le maestre e il personale ausiliario?

Purtroppo constatiamo anche la scarsa considerazione circa la diminuzione della libertà di scelta da parte delle famiglie, finora possibile,
tra le diverse tipologie di servizi scolastici per l'infanzia offerti all'interno del comune. Questa decisione ci sembra perciò avventata e priva di motivazioni e teniamo a segnalare la gravità di un'assenza di discussione pubblica e aperta a tutti i soggetti interessati alla questione.

Come genitori e come cittadini orgogliosi di vivere in questa città, chiediamo a chi dovrà pronunciarsi sulla richiesta di dismissione delle scuole comunali di non avallare la proposta, che - lo ripetiamo - interromperebbe la storica e unica esperienza delle scuole di infanzia comunali. Si tratterebbe di un errore gravissimo, e - purtroppo - irreversibile. Chiediamo, invece, che venga sospesa ogni decisione e avviato un vero e approfondito dibattito sul futuro dei servizi educativi gestiti dai comuni in Toscana (nidi+ scuole d'infanzia), analizzandone con attenzione carenze e punti di forza per attuarne un deciso rilancio".


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