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Politica martedì 24 giugno 2025 ore 07:00

Venti di guerra, "Chiudere subito Camp Darby"

L'ingresso di Camp Darby

Auletta si scaglia contro l'uso della base statunitense sul litorale ai fini del conflitto in Iran: "Dobbiamo bloccare questa macchina della morte"



PISA — "Gli Stati Uniti e la Nato sono sempre più un pericolo per l’umanità". Non usa giri di parole Ciccio Auletta, capogruppo di Diritti in Comune, che dopo gli avvenimenti in Medio Oriente, mette in allerta anche il territorio pisano, che ospita la base militare di Camp Darby.

Da anni, infatti, Auletta e il gruppo di Una Città in Comune, confluita in Diritti in Comune con Rifondazione Comunista, chiede a gran voce la chiusura della base stessa. "Camp Darby è, infatti, uno dei siti che l’esercito statunitense usa per lo stoccaggio di armamenti, contenente milioni di missili e proiettili, migliaia di carri armati e veicoli corazzati - ha detto - da qui tali armamenti vengono inviati in Europa, Medioriente e Africa. Nei fatti la base militare americana costituisce insieme con il Porto di Livorno il più grande polo di stoccaggio e di smistamento di materiale bellico di tutta Europa".

"La base che doveva essere gradualmente dismessa viene sempre più potenziata: con il rinnovamento del molo di Tombolo, approvato dal Governo Gentiloni, oppure con i lavori per la navigabilità dei canali dei Navicelli promossi dalla Regione Toscana e dal Comune - ha continuato - a nulla sono valse le nostre denunce sul trasporto di armi, anche su gomma, con la complicità del Comune. Con il progetto della nuova base militare all’ex Cisam nel cuore del Parco di San Rossore e a Pontedera, è sempre più chiaro come l’obiettivo sia quello di movimentare armi e uomini più velocemente, rendendo le operazioni militari più rapide, in perfetta linea con le indicazioni del piano di riarmo europeo".

Proprio per questa supposta centralità, Camp Darby potrebbe rientrare tra gli obiettivi della guerra, secondo Auletta. "La base e la rete di trasporto di armi rappresentano un concreto pericolo per la sicurezza del territorio - ha affermato - come adesso perfettamente messo in evidenza nella fase di escalation bellica che stiamo vivendo e che rende siti come questo dei potenziali bersagli. Riteniamo che bloccare questa enorme macchina di morte sia un dovere".

"Non saremo complici della morte e della distruzione che questi mezzi militari portano nel mondo, e ci opporremo a che il nostro territorio sia trampolino di lancio per portare morte e distruzione con il nostro lavoro nelle istituzioni, ma anche nelle piazze - ha concluso - a fronte di questi scenari per noi c’è una unica soluzione: che Camp Darby chiuda e l’area su cui sorge sia da subito riconvertita ad usi civili".


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