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Politica lunedì 31 marzo 2025 ore 11:30
Verso la riapertura del Museo del Calcolo

Trapani (Pd), "Necessaria una collocazione alternativa per il Centro per l'Innovazione del Mediterraneo. Oggi confronto in consiglio"
PISA — Il Museo degli Strumenti per il Calcolo, situato nell'area dei Vecchi Macelli di Pisa, è pronto a riaprire al pubblico dopo un periodo di ristrutturazione. Il recente sopralluogo della III Commissione consiliare insieme ai rappresentanti dell’Università di Pisa ha confermato la prossima riapertura della struttura, evidenziando però anche l'urgenza di individuare una soluzione alternativa per la sede del Centro per l’Innovazione del Mediterraneo.
Matteo Trapani, capogruppo Pd in consiglio comunale, ha espresso chiaramente la sua posizione, "Quell'area museale, fondamentale per Pisa, deve essere tutelata e valorizzata senza interferenze. Il museo deve essere un luogo sempre più aperto e accessibile a tutti, pienamente integrato nel percorso turistico della città".
Trapani ha inoltre sottolineato l’importanza di una pianificazione condivisa, "Serve urgentemente un tavolo di lavoro tra Comune e Università per coordinare gli interventi e assicurare compatibilità tra cultura e innovazione. L'obiettivo è preservare questo patrimonio scientifico e rendere l'intera area un polo culturale e formativo integrato".
Il Museo, fondato nel 1993, rappresenta una realtà di rilievo nazionale con oltre 10.000 pezzi che documentano la storia dell’informatica, tra cui la storica Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP), l'Olivetti ELEA 6001 e il supercomputer Cray X-MP. La Regione Toscana ha stanziato 500.000 euro destinati proprio alla riqualificazione degli spazi, risorse che richiedono una pianificazione accurata.
Oggi, durante il consiglio comunale, si affronterà proprio la questione della variazione di bilancio relativa al museo. Trapani ha concluso così, "Confido nella volontà condivisa di trovare una soluzione rapida e concreta, garantendo alla città uno spazio vivo, educativo e inclusivo, capace di raccontare la storia dell’informatica e di dialogare con le sfide del presente".
Michele Bufalino
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