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Cronaca venerdì 23 maggio 2014 ore 10:58

"Più controlli su chi ottiene lavori in somma urgenza"

A 22 anni da Capaci, il gruppo interforze antimafia si riunisce in prefettura e ricorda Falcone tra bilanci e nuove sfide



PISA — Prevenire e contrastare la criminalità di stampo mafioso negli appalti pubblici. Su questo in particolare ha posto attenzione il gruppo interforze antimafia riunito dal prefetto di Pisa Tagliente.

Il punto sull'attività antimafia, le forze di polizia lo hanno fatto a 22 anni dalla strage di Capaci, ricordando Giovanni Falcone e impegnandosi a non rendere vana la sua morte. Tra bilancio di attività e nuove sfide. 

Presenti all'incontro il questore Bernabei, il comandante provinciale dei carabinieri Andrea Brancadoro, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Marcello Montella, Anna Maria Venezia, direttore dell'ufficio territoriale del lavoro e Donata Seravalle della direzione investigativa antimafia di Firenze.

Dalle verifiche effettuate sono emersi elementi di interesse investigativo riconducibili a società risultate aggiudicatarie di appalti, riguardanti lavori e forniture.

Il Prefetto ha evidenziato come l'attività di prevenzione svolta dal Gruppo Interforze antimafia ha consentito l'adozione di provvedimenti interdittivi nei confronti di ditte che operavano sul territorio, risultate legate ad ambienti della criminalità di stampo mafioso.

"A garanzia della correttezza e del rispetto della legalità - ha sottolineato il Prefetto Tagliente - l'attività del Gruppo Antimafia della Prefettura proseguirà nell'azione di prevenzione e contrasto con la consueta incisività e con un impegno rinnovato grazie agli esiti registrati, in un quadro che necessariamente deve vedere una forte sinergia tra la Prefettura e gli enti locali, a cui sono riconducibili l'80 per cento degli appalti esistenti nel territorio provinciale".

"La soglia di attenzione è sempre molto alta - spiega il Questore - come anche la recente vicenda dell'edicola della legalità, gestita da un ex pentito arrestato per spaccio di droga e poi confiscata, ha dimostrato".

Allo scopo di garantire una maggiore azione di contrasto a possibili tentativi di infiltrazione mafiosa nei pubblici appalti, il Prefetto ha chiesto al Gruppo Provinciale Interforze di procedere anche a verifiche e controlli sulle ditte affidatarie di lavori in somma urgenza.

Significativo anche l'impegno dell'Ufficio antimafia della Prefettura affidato da Tagliente al suo vicario, il viceprefetto Valerio Massimo Romeo. L'accertata presenza di soggetti implicati in procedimenti penali per associazione a delinquere di stampo mafioso, ha comportato la negazione della comunicazione antimafia necessaria per l'avvio dei lavori.


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