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Attualità venerdì 28 novembre 2014 ore 18:15
Agricoltura sociale, nasce il punto vendita

Negli ultimi due anni oltre 40 persone ad alta marginalità, grazie al lavoro nei campi, hanno intrapreso un percorso di reinserimento nella società
PISA — Taglio del nastro alla Coop di Porta a Mare. La presidente della Società della Salute Pisana Sandra Capuzzi, il direttore della Società della Salute Pisana Giuseppe Cecchi e Paolo Cantoresi, coordinatore agricoltura sociale ASL5, hanno inaugurato il punto vendita di agricoltura sociale.
Radicchio, cicoria, bietola, porri, fagioli, zuppa di verdure, miele: da oggi chi lo vorrà potrà acquistare direttamente verdure biologiche che aggiungono al buon sapore un buon modo di produrre. I prodotti sono infatti il frutto del lavoro di agricoltori e persone a rischio marginalità (senza fissa dimora, minori, disabili, persone con autismo, ex-tossicodipendenti, ex-detenuti), che grazie all’agricoltura compiono percorsi di riabilitazione e di inserimento lavorativo per ripartire dopo un momento difficile. Una percentuale del ricavo dalla vendita viene destinato a sostenere nuovi inserimenti lavorativi e terapeutici valorizzando così il ruolo dei consumatori.
L’agricoltura sociale coinvolge a Pisa aziende agricole, soggetti del terzo settore, servizi sociali e sanitari, servizi per le pene alternative al carcere del ministero di Giustizia, le Società della Salute e la Azienda USL5, in percorsi di provata efficacia sotto il profilo terapeutico e dell’inclusione lavorativa e sociale. La sensibilità di UniCoop Firenze e il contributo Fondamentale della Sezioni Soci hanno reso possibile la realizzazione di questo esperimento alla Coop di Porta a Mare che si avvierà per il fresco con il progetto pisano di Orti Etici. Presente da anni nell’area di San Piero a Grado sui terreni dell’Università di Pisa, Orti Etici, è frutto della collaborazione tra la Società della Salute Pisana e un gruppo di partner che comprende l’Ateneo Pisano, il Centro di Ricerche Agro Alimentari “E. Avanzi”, il dipartimento di Scienze Veterinarie, l’azienda agricola Bio Colombini, la Cooperativa Sociale Ponteverde e la Cooperativa sociale Arnèra. Con più di 40 inserimenti nel corso degli ultimi 2 anni e un lavoro costante con i servizi sociali, sanitari.
E non è finita qui: nel pisano ci sono anche altre aziende, cooperative e associazioni che, riunite nel tavolo dell’agricoltura sociale pisana, stanno sperimentando percorsi che coinvolgono minori, persone con autismo, disabili e persone senza dimora come negli Orti Sociali del quartiere Cep. Questo momento di inaugurazione è il risultato di un lavoro collettivo tra il territorio Pisano quello della Valdera e quello dell’Alta Val di Cecina che cooperano e si confrontano costantemente scambiandosi buone prassi e buone idee.
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