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MUSICA E DINTORNI — il Blog di Fausto Pirìto

Fausto Pirìto

FAUSTO PIRITO - Sulle strade del Pop (e non solo) con l'ex caporedattore di Tutto Musica & Spettacolo, già direttore artistico del contest Rock Targato Italia e garante del Festival della contaminazione BresciaMusicArt, ideatore e curatore del Tributo ad Augusto Daolio e del contest Soms Experience, autore dei libri “In viaggio con I Nomadi” e “Vasco in concerto”

​Gomo Tulku, un Lama-rapper in difesa del Tibet

di Fausto Pirìto - lunedì 09 marzo 2015 ore 19:04

Gomo Tulku, a Pomaia, in abiti monacali

Il 10 marzo 1959 si consumava una tragedia che ancora oggi fa sentire dolorosamente le sue conseguenze. Sto parlando della insurrezione di Lhasa e dello sterminio di ben 80mila tibetani che manifestavano pacificamente contro l'invasione del Paese delle Nevi da parte dei militari inviati da Pechino. Ancora oggi, quel genocidio continua sotto gli occhi del mondo e i morti a causa della occupazione cinese, che iniziò esattamente nel 1950, si stima siano saliti a oltre un milione e 200mila. Per approfondire storicamente questo argomento, vi consiglio la lettura di un articolo che potete trovare su https://lpiersantelli.wordpress.com/2014/03/10/10-marzo-1959-la-rivolta-di-lhasa-e-lo-sterminio-dei-tibetani/

Dalla tragedia che va sotto il nome di “questione tibetana”, tra immolazioni e rappresaglie che mai si sono fermate, fuggirono e continuano a fuggire decine di migliaia di persone, perlopiù rifugiate in India, a Dharamsala, nell'Himachal Pradesh. Molti esuli, tra cui tanti monaci e Lama, sono comunque arrivati anche in Occidente, negli Stati Uniti ma pure in Europa e in Italia in particolare.

Nei centri di studio, come l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, che è diventato uno dei punti di riferimento più importanti del Vecchio Continente per ciò che riguarda la preservazione della cultura e della filosofia buddista Mahayana, sono passati grandi personaggi. Primo tra tutti il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso. Ma anche Lama Yeshe e Lama Zopa, che nel 1974 iniziarono a fare viaggi in Occidente, in seguito ai quali si formò una rete mondiale di centri di insegnamento e meditazione di buddismo, l’FPMT. E poi, Ghesce Yeshe Tobden, il primo Maestro residente dell’ILTK. Dopo di lui, Ghesce Ciampa Gyatso, affettuosamente chiamato “Ghesce-la”, che arrivò a Pomaia nel 1980 e a Pomaia “lasciò il corpo” il 27 novembre 2007.

Tutte “persone” che ho avuto la fortuna di conoscere. Come ho conosciuto un altro grande personaggio, Gomo Tulku, Maestro di danza e di magia. Per tre lunghi giorni, nel 1985, questo Rinpoce (o Lama alla sua 23.a reincarnazione) soggiornò a Pontedera e io ebbi l'onore di ospitarlo a casa mia. Era già molto malato e pochi mesi dopo, in India, “compì il suo tempo”, come dicono i tibetani. Tre anni dopo, esattamente l'8/8/1988, a Montreal (Canada), nacque un bambino che, dopo tre anni di ricerche e prove divinatorie, venne riconosciuto ufficialmente dal Dalai Lama come la reincarnazione di Gomo Tulku, di cui assunse anche lo stesso nome.

La sua biografia è affascinante ed è stata ben sintetizzata in un articolo del quotidiano La Stampa (http://www.lastampa.it/2011/08/12/societa/la-terza-vita-di-gomo-tulku-PxX9IriF2FnC2aB8K8DYaP/pagina.html) ma che potete trovare più in dettaglio nel sito http://www.gomotulku.com/home.html.

Anche del piccolo Gomo Tulku, grazie a “Ghesce-la”, feci la conoscenza a Pomaia. Ma se vi parlo di lui in questo mio Blog, è perché il giovane monaco, dopo aver studiato a lungo in India e conseguito i più alti gradi di conoscenza del suo essere un “reincarnato”, ha lasciato temporaneamente l'abito e ha approfondito l'arte della musica, probabilmente ereditata dal nonno. Qualche anno fa l'ho incontrato di nuovo a Milano, mettendolo in contatto con una major discografica. Lui, però, ha preferito continuare la sua “nuova vita spericolata” da indipendente e oggi è una piccola-grande star nel mondo del rap, soul & blues internazionale. Nel 2011, Gomo Tulku jr ha pubblicato il suo singolo di debutto, “Photograph”, che gli ha fatto vincere il premio di “miglior artista” al Tibetan Music Award di quell'anno, cui ha fatto seguito l'uscita del suo primo EP album che contiene il brano omonimo “Let Me Down”.

L'ultima volta che ci siamo visti, è stata in occasione degli Insegnamenti che il Dalai Lama ha tenuto a Pomaia e Livorno nel giugno 2014. Ogni tanto ci scriviamo, ogni tanto capita e capiterà di incontrarci ancora... Non so se Gomo Tulku jr ritornerà o meno a fare il monaco. So però che sta mettendo la sua arte al sevizio della lotta del suo popolo per la libertà e il rispetto dei diritti umani in Tibet. A lui e alla sua gente è dunque dedicato questo Blog, affinché non si dimentichi la tragedia ancora in atto nel Paese himalyano in cui il Lama-rapper ha le sue radici. Sperando che un giorno possa farvi ritorno in pace e armonia.

Un'ultima annotazione: nel 1988, l'amica Ivana Spagna, stella della disco music dell'epoca, pubblicò (con la consulenza, anche per il video, del più volte ricordato “Ghesce-la”) il brano “March 10, 1959”. Il titolo di questa canzone evoca proprio la data della “strage di Lhasa” che segnò il definitivo assoggettamento della cultura e del popolo tibetano da parte della Cina popolare. Se volete leggerne il testo, lo trovate in http://www.fanclubivanaspagna.com/IvanaSpagna/tibet_10march.htm.

Free Tibet Now! E buona musica a tutti

Fausto Pirìto

Gomo Tulku - Let Me Down (Official Video)
Ivana Spagna - March 10, 1959 (Memories Of The Taste Of Freedom)

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