Fabio Balzano: 10 “minestre” tra sarcasmo e poesia
di Fausto Pirìto - martedì 19 maggio 2015 ore 10:34
Si chiama Fabio Balzano, ha origini siciliane ed è cresciuto e vive a Firenze. A segnalarmi questo cantautore è stato Francesco Caprini, patron, insieme con Franco Sainini, di Rock Targato Italia. Ed è proprio Caprini che ce lo presenta in una nota diffusa da quella fucina di talenti che va sotto il nome di DivinAzione (e la A maiuscola la dice lunga sulle intenzioni di questo laboratorio musicale meneghino).
«Balzano, 36 anni, ha origini siciliane e il legame di sangue con Rosa Balistreri (la cantastorie originaria di Licata; ndr) lo porta ben presto ad appassionarsi al mondo della musica. Nel 1995 inizia a suonare influenzato dal jazz e dal blues americano di compositori del calibro di Billy Cobham e Herbie Hancock e da chitarristi statunitensi tra cui Scott Henderson, John Scofield e Pat Metheny. Abbandonate in parte le prime influenze musicali, Balzano inizia a comporre nel 2010, in un primo momento per la band Sei Pollici, formatasi in onore di Charles Bukowski, per poi intraprendere la carriera da solista. Nel 2012, dall’incontro con Gianfilippo Boni, cantautore e produttore artistico, inizia le registrazioni dell'album d'esordio “...per 10 minestre”.
Nel progetto, Balzano collabora con Maurizio Geri (chitarre), Andrea Melani (batteria), Nicola Cellai (trombe), Giacomo Tosti (pianoforte e fisarmonica), Gabriele Savarese (chitarra, mandolino, violino), Marco Zenzocchi (basso “fretless”), Mirco Capecchi (conrabbasso) e Claudia Borghesi (voce, cori).
«L'album”, continua Caprini, «trasmette, come tutto il repertorio di Balzano, la sua decisione di riavvicinamento alle radici italiane, con echi di Giorgio Gaber, Paolo Conte, Piero Ciampi, Adriano Celentano, Daniele Silvestri e Vinicio Capossela. Nei testi affiora la volontà di evasione dal Sistema, attraverso una rabbia antica e ancestrale, colonna portante della storia del cantautorato italiano».
Dal vivo, Balzano si propone in una dimensione teatrale che lo porta a vestire i panni di moderno “trovatore” per illustrare l’attualità con ironia, sarcasmo e poesia. «Gli eccessi, l’abbattimento delle regole e le provocazioni», conclude Caprini nella sua nota, «si intrecciano con armonia, come nella trama di una fiaba, e creano, grazie alla musica, immagini evocative e oniriche di un mondo in decadenza».
Con Balzano ci siamo conosciuti da pochi giorni e proprio per questo spero che la nostra fresca amicizia possa presto consolidarsi. Il suo cd d'esordio, di cui consiglio vivamente l'ascolto, ha tutte le carte in regola per essere apprezzato anche dafli addetti ai lavori. Da parte mia, visto che oltre vent'anni faccio parte della Giuria del Premio Tenco, lo segnalerò senz'altro per la Targa come “miglior cantautore esordiente su album a lunga durata”. Buona Musica a tutti!
Fausto Pirìto
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