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MUSICA E DINTORNI — il Blog di Fausto Pirìto

Fausto Pirìto

FAUSTO PIRITO - Sulle strade del Pop (e non solo) con l'ex caporedattore di Tutto Musica & Spettacolo, già direttore artistico del contest Rock Targato Italia e garante del Festival della contaminazione BresciaMusicArt, ideatore e curatore del Tributo ad Augusto Daolio e del contest Soms Experience, autore dei libri “In viaggio con I Nomadi” e “Vasco in concerto”

Mariano: dal Salento alla conquista della Toscana

di Fausto Pirìto - martedì 24 gennaio 2017 ore 10:26

Luigi Mariano

C'è un cantautore salentino, cresciuto a Roma e ormai toscano d'adozione, che ho conosciuto in tempi relativamente recenti. Un artista che stimo e di cui voglio parlare questa volta mentre, in sottofondo, ascolto i brani del suo ultimo, intrigante e maturo album: “Canzoni all'angolo”. Si chiama Luigi Mariano ed è il vincitore del Premio Lunezia 2016, riconoscimento che viene assegnato a Carrara ogni estate dal 1996, anno in cui ricevette il “battesimo” dalla mai dimenticata Fernanda Pivano, scrittrice, giornalista e critico che ha legato il proprio nome a tutta un'epopea musicale e letteraria dalla metà del secolo scorso fino alla sua scomparsa (18 agosto 2009). Luigi ha anche vinto la Targa Speciale del livornese Premio Ciampi nel 2013. Per conoscerlo meglio, ecco qui di seguito alcune note bio-discografiche diffuse dalla sua etichetta discografica, “Esordisco”.

«Nato a Galàtone, Luigi Mariano scrive canzoni dal 1992 ed è oggi sulla scena musicale con “Canzoni all'angolo”, un cd compatto, ancora più personale e autentico dei suoi precedenti, un lavoro di estrema forza e maturità. Dopo i primi due dischi amatoriali (1998 e 2002) e soprattutto dopo il fortunato (e pluri-premiato) esordio ufficiale con “Asincrono” (2010), molto apprezzato da critica e pubblico, Luigi ha riversato tutto se stesso in queste undici intense tracce,tirando fuori soprattutto l’energia segreta della sua anima più rock. La rabbia, la disillusione amara, il sarcasmo o l’autoironia dei brani più ritmici e movimentati fanno da solida cornice musicale “reattiva” a emozioni più morbide e struggenti, che trovano sfogo in ballate malinconiche e nostalgiche, autentiche gemme senza tempo, che toccano il cuore e restano dentro a lungo.

Tre brani della tracklist godono anche del fascino di un delizioso quartetto d’archi, arrangiato e diretto al “Mad Entertainment Studio Recording” di Napoli dalla sensibilità di Antonio Fresa (colonna sonora de “L’Arte della felicità” di Alessandro Rak).

La presenza degli ospiti che duettano con Luigi non è casuale ma conseguenza di empatie umane fortissime, prima ancora che artistiche. La vecchia amicizia con Simone Cristicchi (nata sui palchi dei locali romani nel 2003) trova la sua giusta espressione in “FA BENE FA MALE”, brano trascinante e dirompente, che rivendica l’importanza del dubbio e dell’integrità di pensiero, rispetto al bombardamento capzioso di informazioni e pareri ricevuti ogni giorno dai media o anche da semplici cittadini che ci tirano per la giacchetta, trascinandoci spesso in pericolosi radicalismi di pensiero, estremismi e fanatismi.

La sensazione di un mondo che tende a umiliare (lasciando spesso a bocca asciutta) chiunque ci metta cuore, preparazione e studio si manifesta nel rock di “ALLA FINE DEL CHECK”, assieme alla cantautrice Nina Monti, che indirettamente regala (nei suoi cori) anche la voce di protesta, dolente ma decisa, delle donne.

Il duetto divertente de “L’OTTIMISTA TRISTE” con l’amico Mino De Santis (coautore del pezzo e vera icona popolare e poetica dell’intero Salento) riporta Luigi alle proprie radici del Sud, alle espressioni dialettali più di pancia, all’autoironia scanzonata: veri balsami per superare molte difficoltà del quotidiano.

Il clarinetto, il sax soprano, la tromba e il flauto di un altro ospite, ossia del maestro Pericle Odierna (Nino Buonocore, Joe Barbieri, Enzo Avitabile, Simone Cristicchi), talentuoso compositore di colonne sonore per il cinema, il teatro e la TV, arricchiscono gli arrangiamenti di tocchi di sopraffina classe musicale, donando al disco impennate di qualità e magia.

Infine la voce di Neri Marcorè, presente nella nostalgica titletrack “CANZONI ALL’ANGOLO” e legato a Luigi da molteplici passioni comuni, sembra anche tirare le fila di un disco che rivela un occhio di simpatia verso chi non vive l’esuberanza egocentrica del successo (sia esso artistico o meno), restando relegato agli angoli della vita, dove però riesce comunque a trovare dignità e una propria quadratura del cerchio.

L’album è impreziosito anche da “COME ORBITE CHE CAMBIANO”, un pezzo intenso e raffinato sulla fine del grande amore tra l’astrofisico Stephen Hawking e la sua prima moglie Jane, nonché da una sorprendente cover di “THE GHOST OF TOM JOAD” di Bruce Springsteen, dedicata agli ultimi del mondo. Luigi canta Springsteen in italiano, scegliendo questo gioiello tra la quarantina di canzoni dell’artista statunitense che nel tempo ha adattato: un corposo e accurato lavoro di divulgazione poetica, iniziato nel lontano 2003».

Non vi rimane che andare a scoprire la produzione artistica di questo cantautore di razza, che naturalmente trovate anche su Facebook all'indirizzo https://www.facebook.com/LuigiMariano73?fref=ts e su http://www.youtube.com/luigimariano

Buona musica a tutti!

Fausto Pirìto

Luigi Mariano - MILLE BOMBE ATOMICHE
LUIGI MARIANO - feat. SIMONE CRISTICCHI - "Fa bene fa male"

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