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martedì 19 marzo 2024

PAGINE ALLEGRE — il Blog di Gianni Micheli

Gianni Micheli

Diplomato in clarinetto e laureato in Lettere, da sempre insegue molteplici passioni, dalla scena alla scuola, dalla scrivania alla carta stampata, coniugando il piacere della scrittura con le emozioni del confronto con il pubblico, nei panni di attore, musicista, ricercatore, drammaturgo e regista. Dal 2009 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Toscana riversando nella scrittura del quotidiano le trame di un desiderio di comunicazione in cerca dell’umanità dell’oggi, ispirata dalle doti dell’intelligenza, della sensibilità e della ricerca della felicità immateriale.

Un’amica di nome Ottavia Piccolo

di Gianni Micheli - lunedì 05 aprile 2021 ore 07:00

Gianni Micheli e Ottavia Piccolo

13 ottobre 2017. Mattina. Mi trovo a camminare nel cuore di Terni, tra le memorie di un centro storico cancellato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e un’idea realizzata di ricostruzione post bellica. Sono solo e cammino adagio, incuriosito, sostando ad ogni angolo, senza fretta, senza cartina. Sbircio nei negozi, prediligo le ampie vie pedonali come le strade meno trafficate. Fotografo quello che l’occhio vorrebbe trattenere. Cerco cultura e umanità e trovo Ottavia Piccolo.

Il tempo di un sorriso ed ha inizio una delle passeggiate più sorprendenti della mia vita. Ed ora vi racconto perché ma prima vi racconto la ragione del racconto.

Sabato 10 aprile 2021, in prima visione televisiva, Rai 5 manderà in onda alle ore 21:15 il film “Occident Express (Haifa è nata per star ferma)”. L’evento fa parte della serie di appuntamenti teatrali, in onda il sabato in prima serata su Rai 5, che vedono protagonista Ottavia Piccolo, una delle attrici più amate della scena italiana, e che rendono conto del suo ormai decennale sodalizio con il drammaturgo Stefano Massini: un cammino teatrale condiviso che ha raccontato alcune delle più acute emergenze civili, sociali e politiche del nostro presente. Considerate dunque questo breve racconto in primo luogo come un invito a vedere un’opera originale, realizzata a partire dall’omonimo spettacolo. Simone Marcelli, che ne firma la regia, è infatti riuscito a rendere sullo schermo uno spettacolo nato per il palcoscenico - pochi mesi prima che questo aspetto diventasse una necessità -, valorizzando l’ambiente teatro quale spazio dalle tante e suggestive sfumature, quale luogo di una vita civile e sociale oggi quasi dimenticata, oltre ai messaggeri di quel piccolo e grande mondo scenico e allo stesso tempo metaforico: Ottavia Piccolo e gli 8 musicisti - tra i quali il sottoscritto - che l’accompagnano.

La serie su Rai 5 ha preso avvio sabato 3 aprile con la visione del film “7 minuti” e, dopo l’evento di sabato 10, proseguirà sabato 17 aprile con il film “Il sangue e la neve: memorandum teatrale su Anna Politkovskaja”, trasposizione per lo schermo diretta da Felice Cappa dello spettacolo “Donna non rieducabile” prodotto da Officine della Cultura.

Conclusa la premessa, tornando a quel 13 ottobre 2017, Terni è la prima sosta del nuovo spettacolo che ci coinvolge entrambi: “Occident Express (Haifa è nata per star ferma)” per l’appunto, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria insieme a Officine della Cultura. Ottavia Piccolo ne è la protagonista, io sono una delle voci dell’orchestra, uno tra i musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo invitati ad essere parte di un progetto ambizioso chiamato ad unire il teatro civile a quello musicale.

Con Ottavia Piccolo il viaggio in comune è già iniziato. Le prove sono sempre un’ottima occasione di conoscenza. Non sono le prove, tuttavia, quel luogo dove gli interpreti si incontrano e si conoscono davvero. Sono prove, per l’appunto, e questo richiedono. Anche se Ottavia Piccolo già qui si è distinta con grande gentilezza: presentarsi (come se fosse difficile riconoscerla!) ad ogni persona sulla scena, chiederne il nome e ricordarlo, dai suoi co-protagonisti ai tanti tecnici, sembra normale ma non è l’abitudine della scena. Non lo era prima e temo che non lo sarà nemmeno dopo anche se in questi mesi di pandemia e di chiusura si è parlato molto delle “maestranze” dello spettacolo dal vivo, di quel folto numero di persone, musicisti e orchestrali compresi, che fanno sì che uno spettacolo o un concerto possa andare in scena. Se ne è parlato per il loro essere “dietro le quinte”, per la loro invisibilità, per la loro impossibilità ad andare in scena “in streaming”, sopravvivendo per come e quanto possibile al totale fermo degli spettacoli. Bene, quell’invisibilità era tale anche prima del lockdown del teatro. Era tale per molti grandi nomi dello spettacolo, incapaci o forse meticolosamente attenti a non creare relazioni con questa grande massa. L’ho vissuto io stesso, da musicista e non solo, ben più di una volta. Non con Ottavia Piccolo. Già la sera della prima prova Ottavia sapeva tutto della mia famiglia, aveva chiesto informazioni su mia moglie e mia figlia, si era raccontata, ci aveva entusiasmato. Tutto questo al di là di ciò che la scena, la drammaturgia e la partitura avrebbero richiesto.

Quella mattina a Terni fu però la mia prima occasione di passare da solo del tempo con lei, definita da Rai 5, a ben ragione, “una delle attrici più amate della scena italiana”, ed ero emozionato.

Per noi di “Occident Express” Ottavia Piccolo è “la maestra” ma, da quei giorni, è prima di tutto un’amica e una confidente e ne ho scoperte le ragioni in quella passeggiata. Ragioni che vivono nell’attenzione ai luoghi e agli spazi, alle storie delle pietre e insieme di chi vi ha abitato e ancora vi abita. Nel mai negarsi ai tanti che, riconoscendola, le hanno chiesto una foto, le hanno raccontato un particolare. Sempre pronta ad ascoltare. Sempre col sorriso.

Camminare, raccontare, ascoltare, scoprire, valorizzare, restituire, sorridere. Il fascino di Ottavia Piccolo è in questo sentimento per le grandi come per le piccole cose. Nel suo affetto per le persone, nessuna da lasciare indietro. Che è poi quello che si nota in ogni personaggio di cui ha vestito i panni, di cui ha narrato la storia. È un personaggio che ha fatto proprio perché ne ha ascoltate e vissute le gioie come i dolori. Le verità e le contraddizioni.

Un affetto che parte dalla strada e finisce in teatro ma ha un punto di scoperta a tavola, lì dove è più facile conversare, dove i luoghi e le persone raccontano la loro storia più intima: la cultura della sopravvivenza.

Passeggiare con Ottavia Piccolo è dunque anche una scoperta del cibo, lei che di ristoranti, in tanti anni di cammino, ne ha visti di tutti i colori. Cibo locale, innanzitutto. Il particolare di un piatto che nasce e racconta una terra che gli è propria. Dopo tre anni di tournée di “Occident Express”, interrotta a causa della pandemia, non riesco a contare le volte che Ottavia si è presentata in teatro con un regalo culinario per tutti. Un assaggio. Una sorpresa. Un segno di stima, d’amicizia, d’affetto. Vicino al teatro c’è una pasticceria? Puoi star certo che Ottavia porterà le paste. La città è famosa per un dolce tipico? Lo assaggerai sul palcoscenico, appena finito il soundcheck, con spiegazione allegata direttamente dalla sua voce. Assicurandosi di aver chiamato sul palco, oltre a chi è già lì con il suo strumento in mano, tutti i componenti della compagnia, nessuno escluso.

Se Ottavia Piccolo dovesse essere raccontata in due parole ecco, io oggi userei queste: “nessuno escluso”. Spero sia una buona ragione per fermarsi a guardare “Occident Express”, il racconto di non una ma tante esclusioni. Spero possa essere un’occasione di riflessione sul teatro, sul nostro teatro e sulle ragioni del teatro. Spero sia capace di rendere quell’idea di un teatro quale spazio dialettico, vitale, critico, indispensabile, necessario, essenziale per dirla in termini di DPCM, di racconto, ascolto e conoscenza. Spero serva a ricordarci, tra le prime cose da fare quando ciò che stiamo vivendo sarà un ricordo, di sostenere lo spettacolo dal vivo. L’incontro dal vivo. Nessuno escluso.

Per approfondire ulteriori notizie e molte recensioni sullo spettacolo “Occident Express (Haifa è nata per star ferma)” clicca qui 

Gianni Micheli

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